Mio padre era un fotografo della Polizia scientifica. Ora è da tempo in pensione e non fa più foto, ma per questo motivo ho avuto modo già in tenera età di veder sviluppare pellicole, stampare foto in camera oscura. Una magia di cui ho un bellissimo ricordo. Un giorno portò a casa una Nikon FM cromata che un fotografo gli aveva regalato. Il fascino di quei meccanismi metallici, precisi, che permettevano di gestire la luce e trasformarla in fotografie mi colpì subito e cominciai ad assillare mio padre con domande sulla fotografia. La Nikon FM diventò la macchina fotografica di famiglia ed io stesso me la portai in giro nei miei viaggi di piacere o lavoro. La FM è tuttora perfettamente funzionante, in servizio saltuario a casa di mia sorella.
Ma la mia passione per la fotografia esplose molto più tardi, nel 2000, in un viaggio particolare: la mia prima visita a New York. Eravamo in viaggio con mia sorella e alcuni nostri zii per andare a trovare dei parenti che dagli anni 60 erano emigrati nella grande mela. Un viaggio molto emozionante e quelle emozioni, per la prima volta, cercai di tradurle in immagini. Mi divertii molto a girare per i negozi di Manhattan alla ricerca di un obbiettivo nuovo per la FM, che montava un ottimo 50 mm Serie E f/1.8 (che allora sottovalutavo). Acquistai quindi uno zoom 28-80 e da allora cercai di capire sempre meglio come utilizzare le possibilità che offriva quella stupenda macchina fotografica. Mi appassionai e approfondii le mie conoscenze in materia di fotografia. Da diversi anni le macchine digitali cominciavano a farsi largo tra i fotografi. Io non ne ho mai avuto grande simpatia. Certo, sono utilissime, in particolare per chi ci lavora (da geologo, inserire foto in una relazione è comodissimo da quando ho a disposizione i file; per un fotoreporter è oggi inimmaginabile attendere lo sviluppo della pellicola). Ma io sono rimasto legato al caldo ricordo, anche affettuoso, del modo di scattare foto con pellicola. La parsimonia (il rollino ha 24-36 scatti possibili) secondo me induce a scattare con maggiore concentrazione su quello che si sta facendo. La scelta della pellicola adatta è anche un modo per entrare in contatto più intimo col viaggio che si sta organizzando. Sensazioni che una memory card, mi spiace, proprio non può dare. Sarò antiquato? Starò invecchiando? Non so. Ascolto ancora dischi in vinile, ma ho un iPhone, un MacBook. Ci sono delle cose che preferisco fare con ritmi più cadenzati. Aprire un LP o montare un rollino in macchina; veder scendere lo stilo sul disco o regolare apertura e tempo di scatto, sono gesti forse di una volta, ma sono certo che siano più umani della navigazione del menu o delle playlist musicali. Non credo sia come, tanto per dire, voler andare ancora a cavallo perché c’è un rapporto con un essere vivente, non un motore inquinante. Utilizzo anche una macchina digitale (spesso l’iPhone, perché no?), ma in viaggio o per occasioni particolari, la pellicola è tutta un’altra cosa…
Ho anche una macchina fotografica completamente manuale come la Voigtlander del ’57; ho una splendida Rolleiflex degli anni ’70. Ma ho ancora, come macchina principale, una coppia di Nikon anni ’70/’80, cromate. Per me macchina fotografica vuol dire una Nikon di quella serie, come la FM del papà.
Nel 2001 tornai negli USA e a New York per motivi di lavoro ed utilizzai ancora la Nikon FM di famiglia. Nel 2004-5 tornai ancora per lavoro e ancora non ricordo perché non portai con me la macchina fotografica. Mi sembra assurdo oggi, eppure andai completamente sguarnito. Alcuni colleghi utilizzavano delle digitali compatte e anch’io valutai di acquistarne una lì. Ricordo benissimo che per settimane fui frenato dal pensiero che se avessi anch’io comprato una digitale non avrei più utilizzato l’analogica. Comprai una piccola Sony con obbiettivo Zeiss. Per fortuna cedetti alla “modernità”, almeno dei ricordi di quella intensa esperienza ce li ho. Fu allora che iniziò la storia con mia moglie, che avevo visto solo una volta e venne a trovarmi lì un weekend. Quello che temevo non accadde. Forse perché anche lei faceva foto con pellicola, al mio ritorno cominciai a pensare di acquistare una macchina fotografica come la FM che ormai era di mia sorella.
Nel 2005 la mia ragazza (allora era tale e da molto poco) ebbe la sensibilità di capire quale fosse l’unica macchina fotografica che io avrei davvero apprezzato. Si recò in un famoso negozio di materiale fotografico e individuò una splendida Nikon FE2 in ottimo stato. La FE2 è del tutto simile alla FM. Essendo più recente ha qualche automatismo in più, ma ha sicuramente tutti i pregi della sua antenata. Le serie FM ed FE (rispettivamente manuale ed elettronica) della Nikon erano pensate per l’utente non professionale ma evoluto. All’epoca Nikon era convinta di dover puntare sull’estrema qualità e durabilità. Oggi le Nikon FE ed FM sono ancora ottime macchine a pellicola che poco hanno da invidiare alle versioni professionali loro coetanee. Sono indistruttibili e sopportano anche il pesante uso professionale. Insomma, la mia ragazza (oggi moglie) fece una colletta con i miei e con mia sorella per regalarmela al mio 41esimo compleanno. Apprezzai moltissimo e la mia passione per la fotografia ebbe un grosso slancio. Studiai più approfonditamente, cominciai a frequentare mostre, ad acquistare libri. Cercai di scattare più oculatamente. Col tempo comprai qualche obbiettivo di migliore qualità spendendo cifre davvero basse per obbiettivi totalmente manuali (non autofocus) di qualità ottica e costruttiva eccelse. Aggiunsi anche un altro corpo macchina simile, La Nikon FE che aveva preceduto la mia FE2. Per alcuni versi la più anziana FE è anche da preferire, ma nel mio cuore la macchina fotografica per antonomasia rimarrà la Nikon FE2 che ricevetti al compleanno del 2005. Più tardi acquistammo anche una reflex digitale, una Nikon D70. Ancora oggi funziona bene, ma affianco alla FE o alla FE2 sfigura un po’, manca di classe, calore, eleganza. Sarà il fascino della meccanica piuttosto che dell’elettronica, sarà il sapore vintage di quello che c’era una volta, sarà quello che vi pare, ma la Nikon serie FM/FE degli anni ’70/’80 non ha rivali al giorno d’oggi…