Il mondo è pieno di appassionati di automobili, ma anche di chi le odia; a questi ultimi non si può dar proprio torto. L’automobile è diventato il simbolo dell’economia capitalistica. Gli Stati sovvenzionano le compagnie automobilistiche in difficoltà, quindi soldi pubblici, di chi paga le tasse, vanno ad aiutare aziende di questo tipo ma altre no. Il giro di interessi attorno alle automobili è gigantesco. Che inquinino le città e causino morti a migliaia all’anno in ogni paese non importa: dell’automobile c’è bisogno e tutti ce l’hanno e, per di più, molti la usano come status symbol. Siamo bombardati da pubblicità di automobili più che di altri prodotti. E la pubblicità è pensata per far nascere in noi il bisogno di avere qualcosa che prima non avevamo. Le case produttrici cercano ancora disperatamente di venderci l’ultimo modello facendoci credere che non possiamo farne a meno. Anche quella delle varie specifiche anti inquinamento Euro 4, 5, 6, ecc. è una manovra per spingere il prodotto nuovo. Eppure molti ne sono appassionati. Anche io, ma con la giusta dose di buon senso…
Io e Roma
Captain’s Log, Nov 11, 2004.
A cavallo del 2004 e del 2005 ebbi l’occasione di lavorare negli USA, tra New York e New Jersey per circa tre mesi. Esperienza dura ed intensa. Quello che segue è un resoconto inviato agli amici italiani dopo un paio di settimane, mentre ero a bordo di una vecchia nave oceanografica nella baia di New York. Ovviamente quello che scrivo è anche frutto dello stress a cui ero sottoposto. Diverse cose sono cambiate da quell’anno nei miei rapporti con New York. A distanza di 9 anni il ricordo di quel periodo è molto più positivo di quello che traspare dal testo.
Dopo meno di un mese, colei che ora è mia moglie sarebbe venuta a trovarmi per un weekend e la nostra storia iniziò a New York, dove tornammo per coronarla nel giugno 2007, sposandoci a sorpresa prima dell’amico (il datore di lavoro di allora) che ci aveva invitati al suo di matrimonio.
L’ultima volta tornammo nell’estate del 2010 per far conoscere il nostro piccolino, allora di 7 mesi, ai parenti. Oggi posso dire che sia loro che The City mi mancano, e parecchio…
Diario di bordo della Atlantic Twin, 11 novembre 2004.
Ma che Katsu di nome è?
Microsoft non è poi così male
Precisazione: questo è un mio articolo del 2013. Sono cambiate tante cose da allora e Microsoft è certamente una delle gradi aziende di internet che esercitano un “certo” dominio sul mondo dell’informatica. Quindi se leggete fatelo per favore con consapevolezza…
Superlinux
Il cosiddetto gigante di Redmond non mi è mai stato veramente simpatico. L’effettivo monopolio sui sistemi operativi e il software per l’ufficio ne faceva ai miei occhi una sorta di bullo che approfittava della propria superiorità commerciale, ma non tecnologica. Le mie simpatie andavano alla Apple di Cupertino. Non che mostrassero meno i muscoli, ma ero convinto della superiorità tecnologica dei loro prodotti e condividevo maggiormente il “pensare diversamente” di Steve Jobs piuttosto che gli scopi meramente commerciali di Bill Gates. Almeno così la vedevo mentre muovevo i primi passi sul PC a cui ero costretto a causa dei costi proibitivi dei Macintosh degli anni ’80.
Una Nikon (a pellicola) è per sempre…
Mio padre era un fotografo della Polizia scientifica. Ora è da tempo in pensione e non fa più foto, ma per questo motivo ho avuto modo già in tenera età di veder sviluppare pellicole, stampare foto in camera oscura. Una magia di cui ho un bellissimo ricordo. Un giorno portò a casa una Nikon FM cromata che un fotografo gli aveva regalato. Il fascino di quei meccanismi metallici, precisi, che permettevano di gestire la luce e trasformarla in fotografie mi colpì subito e cominciai ad assillare mio padre con domande sulla fotografia. La Nikon FM diventò la macchina fotografica di famiglia ed io stesso me la portai in giro nei miei viaggi di piacere o lavoro. La FM è tuttora perfettamente funzionante, in servizio saltuario a casa di mia sorella.