Lo Xerox Alto è stato il primo computer progettato fin dall’inizio per supportare un sistema operativo basato su interfaccia grafica (Graphic User Interface = GUI) utilizzando poi la metafora della scrivania (desktop). Fu introdotto in pochi esemplari nel 1973 e costava decine di migliaia di dollari. La Xerox non aveva intenzione di commercializzare un computer “personale” e Steve Jobs della Apple fun invitato nel 1979 a visitare gli Xerox Lab a Palo Alto in California per visionare il progetto.
Già dal 1982 esistevano dei sistemi con interfaccia grafica basata su Unix. In particolare il sistema W fu creato dall’Università di Stanford e nel 1983 fu portato a Unix e dato anche all’MIT di Boston.
Ma nel 1983 la Apple fu in grado di introdurre il Lisa (in alto con Steve Jobs) come primo microcomputer con una interfaccia utente grafica. Il suo sviluppo fu fondamentale perché le GUI diventassero parte integrante dei personal computers. Il Lisa era basato sul microprocessore Motorola 68000 ed era equipaggiato con 1 megabyte di RAM, un monitor a 12 pollici in bianco e nero, due floppy drive da 5 pollici e ¼ ed un hard disk da 5 megabyte Profile. I progettisti del Lisa si ispirarono al sistema Star della Xerox, basato sull’uso di mouse, finestre, menu a tendina e icone. Comunque la lentezza operativa del Lisa ed il suo alto prezzo (10.000 dollari!) portarono il progetto al fallimento.
Steve Jobs e i suoi in visita ail laboratori della Xerox di Palo Alto
Nel 1984 l’azienda di Cupertino decide di ritentare l’impresa col Macintosh, decisamente più elegante nel design e nell’approccio all’interfaccia grafica. Nasceva così il concetto WIMP: Windows Icons Mouse and Pointer (o secondo altri Pull-down menu). Il gruppo di sviluppo che realizzo l’hardware e il software del progetto Macintosh comprendeva Bill Atkinson, Chris Espinosa, Joanna Hoffman, George Crow, Burrell Smith, Jerry Manock, Jef Raskin e Andy Hertzfeld.
Presentato durante il Superbowl del 1984, la seguitissima finale del campionato di football americano NFL, con uno spettacolare spot televisivo che si ispirava al Grande Fratello di Orwell (ma alludendo anche all’azienda di computer dominante a quel tempo, IBM), il primo modello di Mac fu messo in vendita al prezzo di 2.495 dollari.
Lo spot dell’Apple Macintosh presentato al Superbowl del 1984
Il Macintosh ottenne un successo di mercato senza precedenti, grazie al suo approccio amichevole (user-friendly) e alla facilità d’uso del suo sistema operativo, il Mac OS. L’interfaccia grafica (GUI) usava per la prima volta metafore facili da comprendere, quali il cestino, la scrivania, le finestre, gli appunti ecc. aprendo finalmente l’uso del computer anche a persone con limitate conoscenze informatiche.
Il nome Mac OS è l’acronimo di Macintosh Operating System. Mac OS fu il primo sistema operativo ad utilizzare con successo un’interfaccia grafica. Il sistema operativo del Macintosh originariamente non aveva un nome particolare, essendo parte integrante del prodotto.
Gran parte del sistema operativo fu sviluppato in Assembler e il resto in Pascal. Le interfacce di programmazione, pubblicate nella collana Inside Macintosh, furono inizialmente specificate in questi due linguaggi.
Agli utenti il sistema operativo era semplicemente noto come System 1, System 2 e così via fino al 5. Tutte queste versioni erano in grado di eseguire al massimo un’applicazione per volta, sebbene alcune applicazioni fossero in grado dare l’illusione di convivere con altre applicazione, utilizzando una procedura di scambio tra applicazione attiva e applicazione dormiente chiamata Finder. Il System 1.0 e 2.0 furono rilasciati insieme al Macintosh 128K e al Macintosh 512K ed utilizzavano un File system chiamato MFS (Macintosh File System) per organizzare i dati.
Basato sul microprocessore CISC Motorola 68000, il Macintosh conteneva molte delle caratteristiche del Lisa ad un prezzo nettamente più abbordabile. All’inizio il Macintosh fu introdotto con due modelli, uno con 128K di RAM, l’altro con 512K. Sebbene più giovane del Lisa di solo un anno, il Mac fu reso più abbordabile eliminando il drive interno e fornendolo solo di un floppy a 3.5″, riducendo così la RAM standard e semplificando il progetto della scheda madre. Le applicazioni incluse col Macintosh comprendevano MacPaint, che faceva uso del mouse, e MacWrite, che utilizzava il la scrittura WYSIWYG (What You See Is What You Get).
Più tardi nel 1984, al MIT di Boston, il sistema W di Unix fu rivoluzionato in X: nasceva “X Windows System”, il primo sistema grafico indipendente dall’hardware e dalla distribuzione commerciale. E’ ancora oggi al cuore delle interfacce grafiche Unix (compresa quella dell’attuale Mac OSX e, in forma diversa, nei vari Linux).
Quello stesso anno uscì pure l’Atari ST basato su Motorola 68000 anch’esso con interfaccia grafica, la Atari TOS GUI (in alto). Nel mondo Commodore era disponibile il GEOS su Commodore 64 e Commodore 128. Più tardi uscì una versione per DOS. Poteva essere usato con un mouse od un joystick come puntatori e comprendeva una serie di applicazioni grafiche. Il successivo prodotto della Commodore, l’Amiga, girava per default con un sistema operativo grafico.
In Europa ed Australasia la Acorn di Cambridge lanciò la linea Archimedes, home computer a 32 bit ad alte prestazioni (superiori a quelle di Macintosh, Atari e Commodore). All’inizio il sistema aveva una GUI OS chiamata Arthur, che fu presto soppiantata da un sistema operativo grafico detto RISC OS (reduced Instruction Set Computer). Più avanti evolvettero nei cosiddetti RiscPC.