Oggi è il giorno più corto, il solstizio d’inverno. L’umanità lo ha sempre festeggiato perché dal domani le giornate pian piano riprendono ad allungarsi. E’ quasi Natale e sta per finire l’anno. E’ un periodo che stranamente mi mette voglia di regalarmi qualcosa che riguarda il mio impianto HiFi, che fosse anche solo un disco. Credo sia dovuto all’imprinting del dicembre 91, quando andai a prendermi l’amplificatore e le casse dei miei sogni. Insomma, è un periodo dell’anno che per me “sa” di HiFi. Ma quest’anno l’HiFi sembrava in un primo tempo prevedere una spesa imprevista perché pensavo che il mio preamplificatore fono avesse smesso di funzionare…
Ok, quindi il mio “autoregalo” di Natale sarebbe stato perfettamente in tema, un nuovo pre fono! Emozionante! Ma purtroppo mi sono arrivati altri “regali” dallo Stato, una serie di cartelle esattoriali dovute a debiti che ho purtroppo accumulato in un periodo nero, dopo aver perso il lavoro. Sbloccate dopo la pandemia, hanno ben pensato di consegnarle a profusione sotto Natale, forse pensando che avremmo potuto utilizzare la 13a per pagarle, invece dei soliti regali. Purtroppo la 13a quest’anno tarderà e le cartelle dovranno aspettare, dato che sono ben più costose di un nuovo pre fono.
Proprio poco prima di perdere il lavoro, con l’ultimo stipendio, avevo pensato, in quel periodo natalizio, di regalarmi come premio di consolazione un pre fono, finché potevo. Trovai un’occasione per un Lehman Audio Black Cube Statement e rimasi estremamente soddisfatto del migliormento rispetto all’ingresso fono del mio ampli di allora. Recentemente l’uscita dal pre fono era diventata un po’ rumorosa, specie dal canale sinistro. Pensavo che il problema fosse nel giradischi, il mio Thorens TD160 a cui avevo cambiato i cavi originali con dei cavi sostitutivi pensati per il Technics SL1200. Questo perché muovere i cavi causava l’aumento dei rumori. La cosa strana è che i rumori diminuivano se scollegavo il cavetto della messa a terra. Insomma, dopo aver letto in diversi posti che i cavi Thorens originali, se funzionanti, non andrebbero cambiati (bene invece sostituire i connettori RCA) dopo un po’ mi sono rassegnato a rimettere mano sul TD160 ed ho smontato i cavi per rimettere gli originali a cui ho sostituito i connettori – ma nessun cambiamento nel rumore!
Poco più di un anno fa uno dei nostri gatti era saltato sul giradischi mentre era in funzione. La facciata del disco audiophile da 180g è inutilizzabile ma temevo molto per il braccio e per il cantilever della testina. Invece non ho notato danni di sorta. Che fosse successo qualcosa al Thorens per colpa dell’atterraggio del gatto? Ho provato a smontare qualcosa e controllare ma non trovavo niente. Devo aggiungere che lavorare sul TD160, mentre in passato era un piacere, oggi è diventato un fastidio: non ho più tempo neanche di ascoltare la musica decentemente, sono sempre di corsa, dannati tempi moderni. Figuriamoci smanettare nel giradischi! Preso dal nervosismo ho pensato ad una cosa assolutamente inconcepibile solo pochi mesi fa: acquistare un giradischi moderno!
Perché no? Beh, il fascino di un Thorens d’epoca è immenso e le prestazioni non sono facili da raggiungere per un piatto moderno. Oggi costruire un giradischi con sottopiatto sospeso costa un bel po’. Thorens li produce di nuovo da qualche tempo ma a prezzi proibitivi. Che fare? L’idea di avere un giradischi che sta lì e funziona, a cui non devo mettere mano periodicamente per regolare le sospensioni, cambiare la cinghia eccetera non mi dispiacerebbe per niente oggi come oggi. Non sarebbe stato male rimanere nel vintage con un Technics SL1200 ma come minimo si arriva a 6-700 euro. I suoi vari cugini SL1300, 1500, 1600, 1800, oggi “viaggiano” tutti attorno ai 500e minimo. Il mio Thorens potrebbe essere venduto alla stessa cifra ma non me la sento di darlo via. Quindi dovevo abbassare necessariamente la “mira”. Audio-Technica produce un paio di modelli che copiano spudoratamente il Technics e sono anche abbordabili nuovi. Ma sembra che le prestazioni del Thorens restino superiori.
Modelli recenti usati? Un nome mi si faceva strada nella testa: Rega. Quello che mi intriga del marchio inglese è la loro idea completamente controcorrente: un plinto, la base del giradischi, pesante è quello che tutti cercano di avere; gli ingegneri Rega fanno notare che maggiore è la massa, meglio si propagano le vibrazioni. Esiste un video in cui una persona strofina un panno su uno spesso ripiano in granito su un tavolo in legno pesantissimo; in un bicchiere si vedono le vibrazioni sul pelo dell’acqua! Non serve massa ma rigidità. La cosa mi intriga ma un economico Rega Planar 1, oltre i 300 euro nuovo, non fa per me e il mio impianto. Almeno un Planar 2, ma dovrei prenderlo usato. Anche meglio perché sembra che il vecchio braccio RB250 fosse fenomenale rispetto a quello dei nuovi modelli (RB220). Ho visto un paio di buone occasioni per il Planar 2 e stavo quasi per premere il grilletto.
Ma prima di farlo ho voluto provare ancora: ho spostato il pre fono Lehman su altri ingressi del mio Naim Nait 5i. La rumorosità si riproduceva identica. Ma collegando il Thorens direttamente agli ingressi di linea del Naim, il rumore spariva. Ho connesso il pre fono ad un’altra presa elettrica, cambiato i cavi di segnale verso l’ampli e nessun rumore, tranne quando connettevo pure il giradischi al pre fono. Invertendo i cavi invertiva il rumore. Ad un certo punto però il canale sinistro ha smesso di suonare. Invertendo i connettori del giradischi sugli ingressi del pre non cambiava nulla, si sentiva solo il destro. Ergo, non è colpa del giradischi, è il Black Cube che è andato, i rumori che sentivo erano del canale sinistro che stava stirando le zampe, evidentemente!
E quindi mi sono messo a cercare un pre nuovo. Anche qui il nome Rega era invitante ma ho trovato un ottimo prezzo per un modello di qualche anno fa della prestigiosa Graham Slee, il Gram Amp2 Communicator! Lo sognavo da quando avevo preso il Lehman. In realtà miravo alla versione Evo ma costava troppo ed è ancora oggi così. Un Gram Amp 2 arebbe stato perfetto.
Ma a questo punto mi arriva la brutta notizia che la 13a non sarebbe arrivata nei tempi previsti. Quindi niente spese extra. Nello stesso giorno mi arriva l’ennesima cartella esattoriale. Mi sono cascate le braccia. Vorrei arrendermi. Basta con la fatica dell’analogico. Mi butto sul digitale, comodo comodo, Tidal a 10e al mese ed ho tutta la musica che mi viene in mente disponibile sul vecchio MacBook connesso via toslink al ProJect DacBox E. Magari un giorno investo sul Dac che è meglio.
E tutti i miei dischi? Mmmm non so se riesco a converitrmi completamente al digitale. Ma sono stanco di stare sempre a smanettare sul Thorens. Comincio quindi a vedere di buon occhio un giradischi quasi plug-and-play come un Rega o magari un giorno un SL1200. Comunque i dischi costano in modo assurdo e tutto ciò che è legato al vinile è aumentato a dismisura. Non so che fare. Purtroppo i debiti accumulati per aver perso il lavoro mi impediscono di spendere soldi extra. Magari un minimo per non rimanere senza un giradischi troverò il modo di investirlo, ma cambiare giradischi senza vendere il mio non se ne parla. E vendere il Thorens non è una decisione facile da prendere. Ho ben altri problemi, certo, ma si vive una sola volta e questi hobby servono proprio a ritrovare almeno un po’ di serenità. Ho anche la musica suonata da me, con i miei gruppi dove sono chitarra solista. Non potrei davvero fare senza, ne andrebbe della mia sanità mentale, mentre posso stare un po’ senza suonare dischi accontentandomi di Tidal e dei CD.
E poi mi viene il colpo di genio: non è che il canale sinistro non si sente perché… il cavo del diffusore si è scollegato? Si…. era proprio quello! Incredibile. Stavo per comprare un pre fono nuovo per un cavo scollegato! No, qualcosa non va, non sono per niente sereno e non ragiono chiaramente…
A questo punto qualcosa mi dice di collegare il giradischi ad una diversa presa di corrente, non nella ciabatta comune a tutti i componenti. Risultato? Tutto perfetto! Niente rumori strani. Era un problema di alimentazione del giradischi. Mesi fa avevo spostato l’impianto in un’altra stanza ma il giradischi lo avevo ascoltato al volo poche volte. Avevo notato un ronzio ma senza badarci troppo. Come dicevo, il tempo per ascoltare dischi è poco. Ma appena ho tentato un ascolto serio ecco che il rumore mi è apparso chiarmente. Ma, preso dal panico, non ho sospettato per prima la alimentazione! No! In situazione economica precaria la mia paura di non poter far fronte ad eventuli guasti mi ha gettato nel panico tecnologico ed ho cominciato a cercare soluzioni poco logiche: cambio i cavi e rimetto i vecchi, cambio pre fono, cambio giradischi! Non serviva a nulla, bastava cambiare …presa elettrica!
Morale: l’alimentazione in campo HiFI (e in tutta l’elettronica) è fondamentale. L’uso di ciabatte per connettere tutti i componenti sarebbe da sconsigliare ma non possiamo tutti avere 6-7 prese a muro dove c’è l’impianto. La mia ciabatta è di buona qualità ma è connessa comunque ad una presa multipla a cui è attaccato il router WiFi e …un tostapane! Il Thorens è troppo snob per stare assieme a questi poveri utensili. Vuole la sua presa separata. E ha ragione… altro insegnamento: non farsi prendere dal panico. Stavo per comprarmi il giradischi nuovo ma bastava attaccarlo ad altra presa. E mi sono messo a staccare cavi, saldare connettori, tanta fatica per nulla…
E così per il mio Natale HiFi mi sono regalato delle semplici ed economiche “bananine” dorate per i cavi di potenza, così potrò provare più comodamente dei cavi Qed Original che avevo preso con l’arrivo del Naim in confronto ad dei semplici cavi TNT Star fatti con buon cavo quadripolare OFC che sembrano essere superiori. Con le terminazioni spellate però è una fatica chinarmi dietro le mie TDL Studio 0.5 e indovinare i buchi ogni volta. Metto le bananine ovunque e la vita è più facile… l’audiofilo non deve faticare e soprattutto non deve mail farsi prendere dal panico!