HiFi? Ma perché?

Perché spendere soldi per comprare degli scatolotti che occupano a volte notevole spazio al solo scopo di ascoltare musica? E perché no, dico io?
Perché, per ascoltare musica, non ci si preoccupa della qualità del suono? Eppure il piacere d’ascolto dovrebbe essere legato anche alla qualità del suono, non solo a quella artistica. Una volta (anni ’70) l’alta fedeltà andava di moda. Oggi no. E’ un prodotto di nicchia. Eppure mai come ora esiste la possibilità di ottenere una qualità sonora davvero alta spendendo davvero poco.

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Mai dire …rollino

Avrei potuto titolare “il rollino questo sconosciuto” ma ho preferito parafrasare un film della serie 007, perché forse meglio si addice all’episodio che voglio narrare. 😉 L’occasione è un viaggio molto breve a Torino per uno stage di Aikido. Sapendo di avere un po’ di tempo a disposizione per passeggiare nella splendida città, mi sono armato di macchina fotografica ed ho preso l’aereo da Roma Fiumicino per Torino Caselle. E fin qui niente di strano…

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Quattro gatti sul tatami (ma spesso due…)

aikido-pasqChi ha iniziato da poco ad insegnare Aikido come me, sa benissimo che spesso, molto più di quanto si sia disposti ad accettare, il nostro corso sarà molto poco “popolato”. Quando ho iniziato sognavo di allenare 3-4 persone. Il sogno è realizzato! Sono al terzo anno di corso ed ho avuto anche picchi di 10-15 persone sul tatami. Raro, ma è successo. Ed è del tutto normale. A volte ai giovani corsi capita di essere deserti per un bel po’.
Nel mio caso sono fortunato ad insegnare in una struttura che non si preoccupi dei numeri (=soldi) e non mi faccia il solito discorso: “caro mio, con la hyper pop aero dance ci metto 20 persone in quella sala, vedete un po’ che dovete fare voi tre in gonnella…”.
Quindi quando mi ritrovo ad insegnare ai famosi 4 gatti non mi sorprendo più di tanto, né me la prendo.
A volte però mi chiedo: chi me lo fa fare a macinare km (non ho il dojo sotto casa), a tenermi aggiornato frequentando stage, a causare tensioni in famiglia perché me ne vado in giro a fare Aikido col bimbo piccolo a casa? Spesso questo mi succede quando mi ritrovo con l’unico allievo che viene sempre, c’è sempre, non manca mai, manca meno di me!
Ed allora perché non premiare questa dedizione? Oggi è successo e glio ho fatto il giusto regalo: l’esame kyu inconsapevole. Ho preso a chiedere tecniche varie, anche con le armi. Ho fatto io da uke. Poi è arrivato un altro praticante e mi sono messo un po’ in disparte ad osservare. Ero contento di ciò che vedevo e solo alla fine, al saluto, ho rivelato che per quel che mi riguardava era appena avvenuto un passaggio di grado kyu. Con estrema sorpresa del candidato!
Sono stufo di stabilire sessioni di esame, programmi ferrei e ammontare di ore necessarie. Se una persona se lo merita, se vedo i progressi, l’interesse e la dedizione, la passione, la partecipazione, cosa devo aspettare?
E poi ci deve essere una differenza tra chi c’è sempre e chi viene quando può. Fermo restando che chi viene quando può ha spessissimo delle ragioni ottime. Lo vedo io stesso su di me che ho molte difficoltà a togliere tempo alla famiglia per andare ad allenare. Immagino che se dovessi andare ad allenarmi (se non avessi quindi la responsabilità di un corso) avrei anch’io i miei bei problemi ad essere assiduo…
Comprendo benissimo. Ma sono convinto che il merito vada premiato.

E’ Natale …ed io mi regalo una macchina fotografica

Natale. Siamo tutti più buoni (pare vero). Ci facciamo i regali. Io ogni tanto me lo faccio da solo. In barba al consumismo tecnologico (pare che meno si riesce ad arrivare a fine mese, più sono i gadget tecnologici che acquistiamo) mi sono regalato una macchina fotografica con moltissimi megapixel! Ha 7 anni più di me però…
Si chiama Vito B ed era prodotta dalla tedesca Voigtlander. Mi è costata una fortuna! 30 euro + 20 di spedizione, dalla Germania, appunto. La qualità è simile alle Leica di quel tempo, anche se in versione economica…
Che ci faccio? Le foto, no!? Quando l’ho detto a qualcuno sono rimasto a bocca aperta a sentirmi chiedere se esistono ancora i rollini. Ma dico io!
Eppure tra i giovanissimi ce ne sarà di gente che non ne ha mai visti…

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Funìk (1939-2009)

Purtroppo apprendo da una email di gruppo che Renato Funiciello, il mio professore di Geologia Strutturale, è venuto a mancare qualche giorno fa. Funiciello, detto affettuosamente “Funìk”, il goliardico e geniale scienziato, era stato il relatore della mia tesi a cavallo tra anni 80 e 90. Purtroppo sono venuto a saperlo troppo tardi per partecipare al funerale. Il mio ultimo ricordo è del giorno in cui, alla fine della mia collaborazione col Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università di Roma Tre, di cui all’epoca era il direttore, andai a salutarlo nel suo ufficio. Mi diede una copia del suo libro The Seven Hills of Rome con una breve dedica che conservo con affetto. Continue reading