Chi rompe paga…

iPad_Mini_Screen_Repair_nycDa qualche anno sono utente Apple e mi sono sempre trovato bene, sia con i Macintosh che con l’iPhone.

Nel giugno ho accettato di acquistare un iPad per mio figlio di 5 anni, con l’idea che il futuro che lo attende sarà anche più tecnologico, che un giorno si studierà su tablet, che esistino app educative che laoaiuteranno fin d’ora a sviluppare certe capacità. Ho scelto il più piccolo iPad Mini, niente 3G, niente schermo Retina, poca memoria. Lo usa solo in modalità aereo per evirtare flussi di dati in wireless mentre lo ha addosso. Ed è sempre sotto sorveglianza con cronometro alla mano. Quando è troppo scatta l’allarme e lui è bravissimo a smettere subito. Ma un giorno gli è caduto e si è rotto il vetro.

Ed è lì che ho scoperto che con la Apple non è sempre tutto rosa e fiori.

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Aikido – I motivi per smettere

aikido-pasqPrima di tutto ci tengo a sottolineare, anche se dovrebbe essere ovvio, che se l’Aikido è per tutti, non tutti sono per l’Aikido. Infatti, non è detto che a tutti debba piacere l’Aikido e che per tutti debba diventare un fatto di vita. Ognuno ha le sue caratteristiche, i suoi gusti, i suoi bisogni ed ha diritto di fare quel che vuole della propria vita.
Come esistono mille motivi per praticare Aikido ce ne sono altrettanti per smettere o almeno per saltare allenamenti. Se per chi smette è comprensibile che abbia capito che l’Aikido non fa per lui/lei, mi sorprende un po’ l’incostanza di chi invece avrebbe scoperto che l’Aikido è qualcosa che lo/la interessa. La motivazione più sorprendente è la stanchezza. Lo dico perché io uso l’Aikido per combatterla, quindi mi sembra strano sentire qualcuno dire che salta l’allenamento perché è stanco. Lo posso assicurare personalmente, si arriva stanchi al dojo e se ne esce ricaricati. Io ci vado per questo…

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Intervista ad André Cognard

andre-cognard-portraitAndré Cognard è nato in Francia nel 1954. Aveva 17 anni quando iniziò ad insegnare aikido agli adulti aprendo cinque dojo in diverse città della Francia. Quattro anni dopo ha ricevuto il diploma di stato per insegnare judo, aikido, karate e kendo. Nel 1973 ha incontrato il maestro Hirozaku Kobayashi (1929-1998), discepolo diretto di O-Sensei Morihei Ueshiba. Dopo 25 anni di pratica col maestro Kobayashi, André Cognard fu designato suo successore a capo della Kokusai Aikido Kenshukai Kobayashi Hirokazu Ryu Ha. Nel 1982 fondò l’Académie Autonome d’Aikido, dove l’aikido è insegnato con metodi tradizionali ma anche col supporto teorico di psicologia, filosofia e medicina sia orientale che occidentale. Nel 2003 ha aperto a Bourg Argenal in Francia la Kobayashi Hirokazu Kinen Aikidojo, un dojo tradizionale dedicato al suo maestro dove si tengono i corsi per gli istruttori. Il maestro Cognard tiene seminari di aikido e aikishintaiso in tutto il mondo ed è autore di diversi libri sulle arti marziali. E’ anche uno dei rappresentanti più autorevoli del Dai Nippon Butoku Kai: il titolo di Hanshi gli è stato conferito nell’aprile del 2012 in occasione del Fourth World Butoku Sai tenuto al Butokuden di Kyoto in Giappone. Continue reading  

Intervista con Micheline Tissier (2009)

michelinetissier02Non molto tempo fa ho avuto l’opportunità di fare quattro chiacchiere con la più famosa esperta femminile di Aikido, Micheline Tissier, che detiene il grado di 6° dan dell’Aikikai. E’ stata la prima donna europea ad essere insignita di questo grado dal Doshu Moriteru Ueshiba ed una delle rare donne ad occupare una posizione di responsabilità tecnica nella propria federazione. Quando ha accettato di rispondere alle mie domande, ne sono stato molto felice e ho scoperto una persona diretta e sincera, che non gira mai intorno alle domande e che sorprende per la chiarezza delle proprie idee su gli argomenti più diversi. Continue reading  

Imparare le tecniche da "vecchi" prima di essere "vecchi"

gouttardEd ecco un bel titolo sorprendente per una riflessione sull’Aikido, ma in effetti la nostra arte ci permette di praticare per lungo tempo senza avere quella sensazione di perdita di potenza o di mobilità.
 
All’inizio della nostra pratica, il nostro corpo non è preparato a comprendere ed accettare i movimenti che vengono insegnati nella nostra arte. Si è maldestri e non si ha la flessibilità fisica e mentale necessaria ad apprendere tutti i gesti che offre l’Aikido. Quindi abbiamo bisogno di costruire il nostro corpo, che si adatterà poi agli spostamenti, alle cadute e alle torsioni delle articolazioni. E ci vuole tempo. All’inizio sognamo di essere dei grandi “samurai”, di essere uguali ai maestri che seguiamo e di arrivare allo stesso livello degli anziani con cui noi ci evolviamo.

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I suoni Sacri del Kototama

gleason02Questo è un estratto da libro “Aikido and Words of Power – The Sacred Sounds of Kototama“, pubblicato nel 2009. Questo capitolo si intitola “In the Beginning—The Kototama of Su” (In principio – il Kototama Su).

 L’Aikido affonda le proprie radici nello shintoismo giapponese, il cui insegnamento originale è il kototama. E’ dal kototama, traducibile come “parole-spirito”, che sono state create le nostre capacità innate del linguaggio e del pensiero. 

Il kototama comunque non dovrebbe essere visto come un mezzo per dividere le persone o fare distinzioni di razza. Essendo la radice del pensiero stesso e perciò di tutte le lingue parlate, è un mezzo per comprendere la nostra origine comune e la nostra unità. Continue reading