Quello che mi è successo a inizio 2022 ha dell’incredibile. E’ qualcosa che non avrei mai pensato di realizzare, un piccolo sogno dimenticato che si è avverato in modo quasi naturale. Non avevo mai considerato una possibilità di questo tipo eppure … mai dire mai nella vita. E’ proprio vero. Alla mia età, per la prima volta mi è successo di partecipare ad una canzone con la mia chitarra, un brano che è stato pubblicato su tutte le piattaforme di streaming. E’ una cosa piccolissima, una goccia nell’oceano, ma per me è una grande realizzazione, del tutto inaspettata o programmata. Un serie di cose sono accadute che mi hanno portato a questa opportunità. Sono molto felice che un brano ufficiale contenga un mio piccolo contributo musicale. Mi osno tolto una grossa soddisfazione…
Ho ripreso da poco a suonare la chitarra seriamente. E’ il mio passatempo da padre di famiglia ma è stato sempre ciò che mi ha contraddistinto. Non ho mai smesso davvero di suonarla ma non ero attivo in un gruppo fin da quando ero ragazzino, ai tempi dell’università. A quei tempi si sognava di fare concerti, dischi, tourné… Poi subentra la realtà, la laurea, la disoccupazione, il lavoro, la famiglia…. e tutto passa nel dimenticatoio. Ho sempre sostenuto che non bisogna mai dimenticare il bambino che è in noi. I bambini fanno arte in modo naturale, poi smettono quando le cose vengono loro imposte. Da adulti siamo portati a smettere per un fatto culturale. Ma sbagliamo. Sono fortunati quelli che della loro arte possono fare un lavoro, li ammiro molto. Ma non è detto che se le due cose non coincidono si debba rinunciare a qualcosa che esprime la nostra vera essenza.
Per anni ho guardato con un pizzico di invidia chi suonava anche in una festa di paese su un palco col proprio gruppo. Ho sempre rimpianto di non essermi mai dato da fare abbastanza quando era tempo. Io e mia sorella suonavamo in una piccola band da ragazzi ma non eravamo in grado di esibirci in pubblico. In seguito sia mia sorella che un paio di batteristi con cui ho suonato hanno creato le loro opportunità per suonare dal vivo e io mi sono ritrovato solo spettatore, ammirato ma con un po’ di rimpianto per non averlo fatto anche io. Nell’estate del 2010 a New York, nella splendida Washington Square, con mia moglie e il nostro piccoletto di pochi mesi abbiamo conosciuto un giovane artista di origine italiana, Mike Scala, che si esibiva con degli amici in strada per pubblicizzare il loro CD e una serata che avrebbero tenuto quel giorno stesso. Ho ancora quel CD ed un plettro che Mike mi aveva regalato quando gli ho detto che anche io, sebbene più modestamente, suonavo la chitarra. Ho ammirato molto quel ragazzo che ha saputo portare avanti il suo sogno ed ha realizzato qualcosa, album, tour, collaborazioni persino con artisti famosi.
Qualche anno dopo ho perso il lavoro ed ho accettato l’invito di alcune persone ad unirsi al loro gruppo di strimpellatori. Fu così che ripresi a suonare, usando il plettro di Mike Scala, riscoprendo una passione fortissima che mi ha cambiato la vita ancora una volta. Ho realizzato il sogno di esibirmi dal vivo, di salire su un palco e suonare e cantare davanti ad un pubblico canzoni che mi emozionano. E’ un’esperienza bellissima che ormai pensavo mi fosse preclusa, semplicemente perché il tempo per certe cose sembrava passato. Invece…
Qualche anno dopo mi presentarono ad un simpatico inglese, in Italia da 20 anni, sposato con una italiana, come me appassionato dal fare musica. Anche lui era in una coverband dal genere simile al nostro, come cantante soltanto. Ci siamo intesi subito e dopo qualche tempo abbiamo pensato perché non fare qualcosa assieme. La sua idea è stata di farmi partecipare ad un esperimento che stava portando avanti con un amico. Ognuno a casa sua, l’amico compone brani al computer, passano le tracce a musicisti sia qui che in Inghilterra per aggiungere arrangiamenti, poi lui scrive il testo e canta sul prodotto finito. The Grand Experiment, hanno pubblicato il loro primo album Genesis così. Qualche giorno fa è uscito il nuovo singolo, Cooling, che mi vede special guest alla chitarra.
E successo tutto rapidamente. Una conoscenza porta ad un’altra, un’idea tira l’altra ed ecco che persino io mi ritrovo su un brano che è su tutte le piattaforme di streaming e verrà persino passato alla radio in Australia! Potenza del passaparola via internet. Il brano è piaciuto a diversi amici che hanno un certo gusto musicale. Non è il mio stile ma nella chitarra ho pensato di mettercelo. Gli autori ne erano entusiasti e la cosa mia ha persino sorpreso, non essendo molto abituato ad apprezzarmi musicalmente. Magari non sono poi così male come penso… 😉
Da tutto questo sta nascendo un altro bel progetto: con questi nuovi amici stiamo mettendo su una coverband di John Mayer, non uno scherzo per chi suona la chitarra. Ci concentreremo di più sul periodo che vede John Mayer suonare col Trio assieme a Pino Palladino (che con me ha in comune un padre di Campobasso) e Steve Jordan – quindi un bell’impegno anche per gli altri musicisti! E l’avventura continua, ormai mi aspetto di tutto… 😉