Parliamoci chiaro: oggi come oggi la cosa più intelligente sarebbe riversare tutti i nostri CD su hard disk (a patto di non comprimere i file musicali!), procurarci un buon DAC (convertitore digitale-analogico), connetterlo ad una porta USB e far suonare al nostro computer la nostra musica preferita. Così saltiamo in una volta sola tutti i problemi dovuti agli errori di lettura del raggio laser ed otteniamo un miglioramento della riproduzione. Il futuro, se non il presente, è il download di file musicali dalla rete, se non addirittura lo streaming. Ad oggi i servizi di streaming più diffusi quali Spotify, Deezer, Quobuz offrono una buona qualità d’ascolto con l’utilizzo di compressioni che non fanno scadere troppo il piacere d’ascolto ad un prezzo standardizzato accessibile di 9,99, che siano euro, dollari o sterline. Apple Music e Amazon offorno allo stesso prezzo lo streaming in qualità CD; Tidal, Quobuz e Deezer offrono anche ascolto in streaming e download di file audio ad alta qualità, sebbene a costo superiore. Ma rimane sempre qualcuno per cui il supporto fisico è essenziale e a cui non piace l’idea di “suonare un computer”. Quindi andiamo avanti ad esaminare le problematiche di un lettore CD da impianto Hi-Fi tenendo presente che un computer suonerebbe meglio gli stessi file contenuti nel disco.
Comunque, al momento, sebbene le vendite siano continuamente in calo a causa dello streaming, il più diffuso supporto musicale è ancora il Compact Disc (CD). Sostituì il vinile anni fa promettendoci il suono puro ed eterno. Ma a dire la verità, questo è proprio quello che il CD non è. Il modo in cui è registrata la musica sul CD è alla base dei suoi problemi, ne parleremo in seguito, ma con questo non voglio dire che un lettore CD non sia in grado di riprodurre musica ad Alta Fedeltà, ci mancherebbe! In molti casi un primo sistema HiFi degno del nome può tranquillamente avere come unica sorgente un lettore CD (io stesso ho sempre sognato il giradischi digitale della foto in alto, lo splendido Meridian CD 506, che tanto vedrei bene nel mio impianto, ma ormai forse è tardi…).
Usato sicuro? Mica tanto (e ne vale la pena oggi?)
Bisogna premettere che in campo digitale, che si tratti di lettori CD o convertitori DAC, le differenze tra i vari modelli, anche di costo molto diverso tra loro, sono davvero minime. Si tratta di semplici sfumature, importanti per alcuni, irrilevanti per altri. Oggi si può spendere davvero poco per un buon lettore nuovo od usato recente. I giradischi digitali usati sono molto più critici di quelli analogici: la meccanica di lettura tende col tempo a perdere l’allineamento con conseguente progressivo degrado della qualità sonora. Inoltre il progresso della tecnologia digitale rende rapidamente obsolete le macchine di qualche anno prima, come succede per le fotocamere. Bisogna anche sottolineare che per ottenere una qualità sonora comparabile a quella di un giradischi analogico usato da 2-300 euro bisogna spenderne più di 1000 per un lettore CD (come per l’eccezionale Astin Trew AT3500 con uscita a valvole della foto in basso).
Certo, il giradischi digitale non ha bisogno di essere messo a punto e isolato tanto quanto quello analogico, ma non è altrettanto longevo o bensuonante. Insomma, consideriamo che un economico lettore CD ultimo grido ne sbeffeggia allegramente uno che una decina di anni fa costava un patrimonio. E magari legge pure i DVD, come i lettori della Oppo, che tanto hanno fatto parlare per la loro qualità audio, oltre che video, a prezzi che hanno sbaragliato la diretta concorrenza …e anche qualcosa di più. Questo perché la registrazione e la riproduzione digitali del segnale sonoro presentano problemi non indifferenti che vengono attenuati col progresso tecnologico, fermo restando che se il giradischi digitale usato ha solo pochi anni ed è di buon livello (Unison, Arcam, Rotel, Rega, Meridian, Cambridge, Audio Analog, Linn, Naim, ecc), potrebbe essere una soluzione più che ottima.
Meccanica e convertitore D/A
Roba di altri tempi ormai cercare di accoppiare una unità di lettura (la cosiddetta meccanica) e un convertitore digitale/analogico (DAC) separati. La qualità dei lettori integrati di oggi invece ne sconsiglia l’utilizzo, almeno fino a cifre considerevoli tipo 2-3000 euro (ottimo il Rega Apollo a caricamento dall’alto della foto in basso, acquistabile usato a cifre non troppo improponibili). Meccanica e unità di conversione separati rappresentano spesso solo un problema in più di interfacciamento, ma averle può consentire eventuali upgrade futuri o di collegare più sorgenti digitali, computer compreso, ad uno stesso convertitore D/A (DAC).
Una robusta meccanica di lettura era in passato ritenuta fondamentale per la precisione dell’estrazione delle informazioni che il laser recupera dalla superficie riflettente del CD, mentre ruota vorticosamente. Non tutti i bit vengono sempre letti. Anche il CD, come il vinile, soffre dei problemi di fluttuazioni, vibrazioni, innescate dalla sua rapida rotazione e dal suono emesso dall’impianto stereo stesso. Ogni lettore è dotato di un circuito capace di interpolare i dati saltati dal raggio laser per i problemi di cui sopra o a causa di graffi e/o sporcizia sul CD. Più è elevata la qualità (e il costo) del giradischi digitale, migliore è il suo sistema di lettura, minore è la quantità dei dati persi, migliore è la sua capacità di interpolarli. Ma più sono i dati da interpolare, peggiore è la qualità del suono riprodotto.
Per estrarre il massimo dal CD, la meccanica del lettore doveva essere impeccabile ed il lettore stesso deve essere posizionato su una superficie perfettamente orizzontale, isolata e rigida. Con l’andare del tempo potrebbe essere necessario far rimettere a punto la meccanica di lettura, ma spesso il gioco non vale la candela visto che una macchina nuova potrebbe costare poco e darci di più.
Il DAC è quello che subisce maggiormente l’obsolescenza tecnologica, motivo per cui non è sempre consigliabile l’acquisto di un CD player usato di troppo tempo fa (fatta eccezione per alcuni mostri sacri). Esistono diverse tecnologie e filosofie costruttive a cui i vari progettisti hanno pensato per far ritornare analogiche (quindi amplificabili) le informazioni digitali raccolte dal raggio laser. La qualità del convertitore “fa” il suono del lettore CD. E’ importantissimo. Se lo si ha separato si può sempre cambiare con l’andare del tempo. Se il lettore è integrato va cambiato tutto, ma se ha una buona meccanica, gli si può accostare un DAC esterno più moderno. Oggi il problema della meccanica di lettura è molto ridimensionato, visto che si è capito che i maggiori problemi risiedono nel DAC e che una meccanica derivata dai lettori per computer è quanto basta (lettori blasonati quanto lo Unison Research Unico CD della foto in alto ne fanno ottimo uso). Se la meccanica però è starata e non conviene farla rimettere a punto, è meglio cambiare tutto ed approfittare del progresso tecnologico. Potrebbe bastare un economico lettore DVD accostato ad un buon DAC odierno con cui far suonare anche i nostri file musicali…
Lettore MP3? No grazie! Ma dipende…
Se pensate di utilizzare una sorgente mp3 o simili, tenete ben presente che il complesso segnale musicale, già acquisito con notevole errore per essere poi riversato su CD, nel formato mp3 e in altri formati compressi viene ulteriormente vilipeso per ridurlo di dimensioni e farlo entrare in una memoria flash. Così ci si può portar dietro l’intera discografia dei nostri autori preferiti, ma si perde quella parte del segnale musicale, magari ritenuta non udibile, che crea quella ariosità, quella profondità, quel dettaglio che è poi lo scopo primario dell’Alta Fedeltà e che si può certamente ottenere con un ottimo lettore CD. Con un l’iPod/iPhone è possibile (suonano piuttosto bene, pare meglio dei lettori CD) a patto di salvarvi il segnale completo, senza comprimerlo, riducendo lo spazio disponibile di almeno dieci volte (si tratta dei cosiddetti formati “lossless” quali il WAV di Microsoft e l’AIFF di Apple). Comunque il segnale digitale va riconvertito in analogico per poter essere poi amplificato e riprodotto, ed il convertitore digitale/analogico è il cuore di un sistema di riproduzione digitale. A meno di non utilizzare un convertitore esterno, le prestazioni sonore di un lettore mp3, pur quelle buone dei lettori Apple, non sono comparabili a quelle di un lettore CD ad Alta Fedeltà.