La donna Samurai

donnasamurai1La figura femminile ha avuto in Giappone un ruolo fondamentale se si pensa che la fondatrice del paese del Sol Levante fu proprio una dea, Amaterasu. Ma si contarono anche numerose imperatrici, tra cui alcune abili guerriere, come l’imperatrice Jingu (III secolo d.C.) che invase la Corea. Negli annali storici si trovano anche riferimenti a potenti sacerdotesse. Soltanto quando la Cina cominciò a influenzare il Giappone, la donna perse la sua importanza, fino a trasformarsi dopo il XIII secolo in un elemento sociale sottomesso al padre, al fratello, al marito, al figlio. Eppure nei secoli la donna giapponese ha saputo mantenere qualcosa dell’antica indipendenza, tanto da scrivere il primo romanzo della letteratura mondiale, il Genji Monogatari o combattere a fianco del proprio samurai. Continue reading  

Le origini antiche dell’Aikido

origini_aikidoIl più antico documento letterario del Giappone, il Kojiki (“cronaca di antichi eventi”), è un testo shintoista che narra la storia della famiglia imperiale dal 554 fino al 628. In un passaggio si legge di una antica forma autoctona di lotta detta Tegoi: “… Quando Takeminakata no kami prese la mano di Takemikazuchi no kami, la mano divenne una colonna di ghiaccio, poi di nuovo cambiò nella lama di una spada, ed egli perse completamente ogni speranza. Poi, a sua volta, Takemikazuchi no kami prese la mano di Takeminakata no kami. Egli la tenne come se fosse un giovane giunco e poi la buttò via da parte.” Continue reading  

Il primo occidentale da Morihei Ueshiba

aikido-pasqTempo fa Philippe Gouttard mi segnalò un video del primo occidentale a prendere lezioni da Morihei Ueshiba: il francese André Nocquet. La rivista Aikido dell’Aikikai Italia invece afferma che il primo occidentale fu un italiano, un professore di lingua giapponese, Salvatore Mergé. Questo è il racconto di come Mergé conobbe Ueshiba nelle parole dello scomparso Stefano Serpieri:
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L’assenteista

pasqQuando ci si prende la responsabilità di un corso di Aikido ci si affeziona molto a chi decide di allenarsi con noi. L’Aikido ha la capacità di mettere in relazione le persone in modo molto speciale. Il risultato è un legame intimo tra praticanti, ad un livello diverso di quello che si sviluppa tra compagni di palestra o di squadra, o tra colleghi di lavoro. Non dico che si diventi tutti amici, ma certamente si è compagni di un percorso molto particolare, intimo direi, di sviluppo del potenziale umano, un percorso in cui il responsabile del corso è solo un po’ più avanti ma è comunque sulla stessa strada.
Per chi organizza il corso però le cose sono un po diverse. Nei confronti di coloro che hanno scelto il suo dojo per praticare Aikido con lui, nasce un legame particolare, un po’ simile a quello che c’è tra padre e figli, con le dovute differenze, ci mancherebbe. Sicuramente subentra una sorta di istinto paterno, per cui se qualcuno dei praticanti lascia il dojo, una piccola quantità di sofferenza è inevitabile.

Non chiamatemi maestro…

pasqIl “maestro” in italiano (senza scomodare vocabolari) è una persona particolarmente capace in una data materia od arte, che sa usare in modo ammirevole uno strumento qualunque. Nelle arti marziali il maestro ha un’aura mistica, è maestro di vita, anche. Io insegno Aikido dal 2010 e ogni tanto a qualcuno “scappa” di chiamarmi così, anche se sa che mi dà fastidio…
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Io e l’Aikido

pasqHo cominciato a praticare Aikido con Valter Francia nel 2001 e glie ne sarò sempre grato. E’ stato lui a iniziarmi in questa arte e non lo dimenticherò mai. Ricordo benissimo la sensazione di euforia all’inizio di ogni giornata che avrebbe previsto un allenamento. La giornata cominciava meglio sapendo che in serata ci sarebbe stato l’Aikido. Chi mi conosce bene sa che è così e che quello che dico/scrivo non ha mai secondi fini, non c’è niente tra le righe. Mai.
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