Yoshimitsu Yamada Shihan, 8° dan e responsabile del dojo dell’Aikidkai di New York, parla dell’Aikido ai visitatori del suo sito in un modo che ho trovato perfettamente condivisibile ed in linea col mio pensiero.
Ho ritenuto utile presentarlo qui, tradotto in italiano ad uso degli avventori di questo sito. Il testo originale si trova qui.
In ogni dojo di Aikido si possono osservare gli studenti che si inchinano rispettosamente davanti alla foto di un signore anziano con una barbetta bianca e uno sguardo profondo: il Maestro Morihei Ueshiba, il fondatore dell’Aikido, noto ai suoi studenti come O’Sensei – Grande Insegnante.
Sono stato abbastanza fortunato da studiare direttamente sotto O’Sensei prima di essere inviato negli Stati Uniti. Egli non era solo un grande marzialista, ma anche un essere umano caloroso e compassionevole.
Credo che sia uno dei nostri scopi, studiando l’Aikido, emulare il più possibile le sue ammirevoli caratteristiche.
Fin dalla tenera età si applicò alla disciplina delle arti marziali del Giappone, note come Budo. Le scoperte e le sperimentazioni che lo portarono a sviluppare l’Aikido erano basate su fondamenta davvero solide nelle vie delle arti di combattimento. Il suo appetito rispetto alle conoscenze marziali era pari solo alla profondità della sua ricerca spirituale. Cercò a lungo dentro di sé nel tentativò di giustificare un percorso di vita basato sulla sconfitta degli altri. Questo tipo di vittorie sono relative e prive di significato; ci sarà sempre qualcuno più grosso e più forte, quindi la sconfitta è inevitabile.
Ognuno è limitato dalle proprie capacità fisiche, ma il potenziale per risorse illimitate risiede nel profondo del nostro essere. O’Sensei capì che la vera battaglia di vita è quella contro la meschinità, l’ambizione e l’egoismo che impediscono al nostro pieno potenziale di sbocciare. Si convinse perciò che le arti marziali avrebbero dovuto essere usate per purificare il proprio carattere da questi tratti indesiderabili per arrivare ad acquisire il pieno controllo di sé, sia fisicamente che spiritualmente. Questa sarebbe vera forza. Da questa prospettiva O’Sensei sviluppò le arti dell’Aikido.
Le finalità dell’Aikido sono sono lì, alla portata di tutti: diventare individui integrati e bilanciati ed esplorare l’intero potenziale umano. Si tratta, ovviamente, di una ricerca lunga una vita intera.
Yoshimitsu Yamada, 8th Dan,
Chief Instructor of The New York Aikikai
Adattato da “The New Aikido Complete”
di Yoshimitsu Yamada e Steven Pimsler.
Tradotto dall’originale in inglese da Pasquale Robustini