Nell’agosto 2005 la mia ragazza (che oggi è mia moglie) mi regalò una splendida Nikon FE2 per il mio compleanno. Allora eravamo da poco insieme e capì che quella era il tipo di macchina fotografica che davvero desideravo. Forse glie ne avevo parlato, forse ha chiesto consiglio in giro, sta di fatto che alla fine mi ha davvero preso di sorpresa azzeccando il modello che avrei scelto io, alla precisione. Ci eravamo messi insieme durante un mio viaggio a New York per lavoro, dove lei mi aveva raggiunto, meno di un anno prima. La cosa strana fu che allora non mi portai dietro una macchina fotografica, la Nikon FM di famiglia, forse perché già era ormai di fatto di proprietà di mia sorella. Fu in quel viaggio di lavoro in USA che acquistai la prima compatta digitale, temendo nel frattempo che non avrei più utilizzato la pellicola. Grazie a questo splendido regalo ciò non avvenne, anzi: la mia passione per la fotografia analogica si è rinvigorita e la Nikon FE2 è stata in seguito dotata anche di un set di obbiettivi di ottima fattura. La Nikon FM di mio padre era stata la prima vera macchina fotografica con cui avevo tentato le prime foto. Quel modello anni 70, così ben fatto, robusto ed accurato, elegante e raffinato, mi è rimasto impresso nella memoria e quando penso ad ua macchina fotografica la mia mente immagina automaticamente una Nikon cromata di quella fortunata serie. La FE2 era quindi la degna erede della mia prima fotocamera.
Introdotta nel 1983 come upgrade della FE, la Nikon FE2 era nelle intenzioni di Nikon un’alternativa di qualità alle meno raffinate reflex da 35 mm costruite in quegli anni. Come la Nikon FE derivava dalla sua controparte totalmente manuale Nikon FM, La FE2 può essere descritta come una FM2 (l’evoluzione della FM) con l’aggiunta degli automatismi elettronici per l’esposizione. La FM2 uscì l’anno prima ed era molto attesa per la possibilità di scattare alla velocità di 1/4000 di secondo, un record per i tempi. La FM2 aveva anche una velocità di scatto in sincronia col flash di 1/200 di secondo; la FE2 la portò a 1/250, costringendo poi la Nikon ad un upgrade dell’otturatore della macchina manuale noto come FM2n. Come per la FE, anche la FE2 ha una possibilità di funzionamento senza batterie in modo completamente meccanico e manuale, ma con velocità di scatto a 1/250 di secondo anziché 1/90 della FE (marchiato M250) e la solita posa B.La FE2 condivideva con le fotocamere di alto rango il lussuoso meccanismo di trasporto della pellicola a cuscinetti e fu adottata da molti professionisti. Le caratteristiche esterne volutamente sobrie della Nikon FE2 (nessuna modalità program, né esposizione matrix) non erano rivolte ai principianti, ma a fotografi esperti che necessitavano di un corpo macchina affidabile, capace di sopportare climi estremi, urti ed uso prolungato. Come per la precedente FE, Nikon riteneva che gli amatori avanzati non fossero interessati a tutti i possibili automatismi, ma a qualità e precisione.
Sebbene la FE2 avesse avuto un grande successo, non fu però così popolare come le SLR sue contemporanee, più economiche e con più gadget, ma da design e qualità inferiori, come ad esempio la Canon A-1 del 1978 e la Minolta X-700 del 1982. Ancora una volta, come successe per la FE, Nikon ebbe ragione con la sua filosofia minimalista e creò un’altra macchina resistente ed affidabile oggi ritenuta, assieme al modello precedente, tra le migliori reflex mai costruite, ancora affidabilissime anche se a buon mercato nell’ambito dell’usato.Le novità rispetto alla Nikon FE comprendevano il nuovo otturatore al titanio a 8 lamelle a struttura a nido d’ape controllato elettronicamente, capace di raggiungere 1/4000 di secondo, uno smorzatore dello specchio di tipo unico, un sistema di esposizione automatico per il lampeggiatore con la misurazione effettuata attraverso l’obbiettivo (TTL=Through The Lens), simile a quello delle Nikon FG dell’anno precedente e della professionale F3, uscita già nell’80, un interruttore semplificato per attivare l’esposimetro e vetri di messa a fuoco di almeno un diaframma più luminosi di quelli posti sugli apparecchi Nikon FE ed FM2.
Altri miglioramenti che non saltano subito all’occhio sono: avanzamento della pellicola fino al primo fotogramma con tempo di scatto veloce, un gancio di sicurezza del dorso riprogettato, un segnale di avviso nel mirino dell’avvenuto inserimento dei correttore fisso di esposizione, una migliorata ghiera degli ASA e del correttore oltre ad una taschina memorizzatrice della pellicola che è stata rinforzata. Una levetta di accoppiamento con l’esposimetro fissa in plastica ha sostituito la levetta della FE dotata dello sgancio dall’accoppiamento.
La Nikon FE2 può montare tutti gli obbiettivi Nikon F a partire dalla serie AI del 1977. I pre-AI non sono compatibili e non si possono neanche montare, a rischio di danneggiare sia l’obbiettivo che la macchina! Al contrario della FE, la FE2 non ha un led che avvisa dell’usura delle batterie, ma quando sono quasi scariche la lancetta dell’esposimetro ricade in basso non appena si preme il pulsante di scatto a metà per effettuare la valutazione. Nel normale funzionamento la lancetta resta su per 16 secondi, poi ricade per risparmiare le batterie, messe più a dura prova che sulla FE a causa della capacità di scattare a 1/4000. Al contrario che sulla FE, premendo il pulsante del blocco dell’esposizione la lancetta pure si blocca. Sulla FE continua a spostarsi mentre si varia l’inquadratura, così che, ricordando a memoria dove si è bloccata l’esposizione, si può continuare a controllarla muovendo la macchina, cosa non possibile con una FE2. Una cosa un po’ strana è che il primo fotogramma non può essere scattato con l’aiuto dell’esposimetro: bisogna andare con la regola dell’f/16 o saltare il fotogramma.
Quello stesso anno la Nikon pensò di presentare sul mercato una ulteriore macchina a fuoco manuale con alcune caratteristiche da aggiungere a quella della FE2: La Nikon FA fu la prima Nikon a presentare il sistema di espozione matrix, che valuta l’illuminazione dell’intero fotogramma, anziché della sola parte centrale, che sarà poi copiato da tutte le concorrenti ed utilizzato fino ad oggi nelle sue versioni più evolute, anche nelle macchine digitali più moderne. La FA fu anche la prima Nikon ad incorporare il programma di esposizione a priorità di tempi. L’indicatore dell’esposimetro della FA era numerico a cristalli liquidi in luogo del più preciso sistema lancette della FE/FE2.
Entrambe le Nikon FE2 ed FA uscirono dal mercato nel 1989: iniziava l’era dell’autofocus…
Fonti
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RisorseIl manuale della Nikon FE2
Riparazioni: MPR F.LLI ROSSI – www.mprrossi.it La foto più famosa scattata con una FE2 |