Gli sforzi principali

In geologia strutturale, l’analisi delle deformazioni osservate nelle rocce, sul terreno o al microscopio (strain analysis) consente di fare alcune assunzioni su quali siano stati gli sforzi che hanno provocato tali deformazioni (stress analysis).

geodin-plane stress

Componenti dello sforzo tridimensionale

Nell’analisi dello stress è conveniente descrivere gli sforzi all’interno di un sistema di coordinate. In 2 dimensioni, uno sforzo σ ha componenti parallele agli assi x ed y, ossia σx e σy. Il relativo sforzo di taglio avrà una componente τxy (legata a σx e parallela all’asse y) ed una componente τyx (legata a σy e parallela all’asse x). Queste sono le 4 componenti dello stress piano (caso particolare in cui nessuno sforzo agisce perpendicolarmente al piano xy, cioè in direzione z).

geodin-stress su piano

Componenti dello stress su un piano inclinato

Lo stress su di un piano orientato di un angolo θ rispetto all’asse y è rappresentato come nella figura in alto. Esiste un valore dell’angolo θ per cui si avrà il massimo valore di σ.

geodin-PrincipalStress

Sforzi principali

Nell’arco di 360° esistono 2 direzioni tra loro perpendicolari per cui si avranno un valore massimo ed uno minimo dello sforzo di taglio; gli sforzi perpendicolari a queste superfici sono detti stress principali σ1 e σ2. In queste due direzioni gli sforzi di taglio sono nulli.

Negli stati di stress tridimensionali, lo sforzo omogeneo può sempre essere analizzato in termini di 3 stress principali tra loro perpendicolari σ1 ≥ σ2 ≥ σ3, detti rispettivamente sforzo principale maggiore, intermedio e minore.

Il calcolo dello stress su una superficie la cui normale sia ad un angolo θ dallo stress principale maggiore σ1 può essere eseguito in un diagramma in cui σ sia l’asse x e τ l’asse y. Tutte le coppie di valori σ e τ che si hanno sui diversi piani al variare dell’angolo θ da 0 a 360° sono punti di una circonferenza detta Cerchio di Mohr.

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Cerchi di Mohr

 

Il cerchio interseca l’asse delle x ai valori σ1 e σ3; il suo raggio è (σ1 – σ3)/2; il suo centro è in (σ1 + σ3)/2 e corrisponde al valore di σ2.

I valori massimi e minimi di sforzo di taglio si trovano sempre su due piani allo stesso angolo (θ ± 45°) con l’asse di stress principale.

Alti valori dello sforzo di taglio sono legati a differenze di stress, non ai valori assoluti dello stress principale. In 3 dimensioni ciò accade su due superfici coniugate che si intersecano lungo l’asse di stress intermedio σ2 ad angoli di ± 45° con σ1 e σ3.

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Le 9 componenti del tensore degli sforzi

In situazioni diverse dallo stress piano, abbiamo componenti dello sforzo nella direzione dell’asse z. In totale si hanno 9 componenti del tensore degli sforzi, 3 delle quali sono normali ai piani cartesiani: σxx, σyy e σzz; Sui piano con sforzo di taglio pari a zero (τ = 0) essi diventano i piani di sforzo principali σ1, σ2 e σ3.

geodin-stress

I 3 sforzi principali

Sia lo sforzo che la deformazione sono “tensori di secondo ordine”. Uno scalare è un tensore di ordine zero (un solo valore, niente proprietà direzionali); un vettore è un tensore di primo ordine (grandezza e direzione). I tensori di secondo ordine definiscono le interazioni tra vettori ed operatori direzionali.

Esistono 3 piani perpendicolari tra loro su cui non agisce alcuno sforzo di taglio. Questo accade anche per la deformazione dove si parlerà di assi di deformazione principale.