Mezzo secolo…

196450 anni.
Sono arrivati anche per me. Cifra tonda – Mezzo secolo dal 1964 (ottima annata). Quando si compie un’età con lo 0 finale si è spinti a fare un consuntivo, a tirare le somme. Provo a farlo anch’io. Non posso che essere soddisfatto del risultato (nonostante premesse poco incoraggianti)…

Spin the black circle!

spintheblackcircleCosì cantavano i Pearl Jam nel lontano 1994, nel loro album Vitalogy, il primo dei loro che ho comprato, ma in formato CD. Mentre il “black circle” è il disco nero, quello in vinile. Hanno scritto una canzone apposta per decantare le lodi del loro supporto musicale preferito. Beh, che dire, sono miei coetanei e sono cresciuti con i dischi in vinile, i 33 giri, i 45 giri, il mangiadischi, ecc. Tutto molto bello. Ma oggi? Ne vale ancora la pena? Sono in tanti a pensare di no, davvero molti. Eppure da qualche anno le vendite dei CD sono in calo costante; quelle degli LP crescono. Intendiamoci, non si parla di sorpasso, non accadrà mai. Ma c’è una possibilità: che il CD scompaia definitivamente distrutto dalla musica liquida, quella su file, l’LP no… 😉

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Aikido and I

pasqI started Aikido with Valter Francia in 2001 and I will always be thankful for this. He introduced me to this art and I will never forget it. I still remember the euphoria at the beginning of every day I knew I would have trained later. The day started in a better way just because there would have been Aikido. The ones who know me well are sure this is the truth and that when I say/write something, there is no hidden goal, nothing is between the lines. Never.
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Why on Earth I keep doing this…?

pasquale_aikidoromanord_insegnanteFor me Aikido was love at first sight. My infatuation began in 2001 and since then I’ve never stopped. I even started teaching to a small group from 2010 on. To me Aikido means well-being. It has always made me feel better, both as practitioner and as a teacher. It is a wonderful discipline and I will always be grateful to the one who first introduced me to it and unveiled Aikido to me. But it’s not all a bed of roses…
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Musica: liquida o …solida? Questo è il problema!

Ho un dilemma (gli audiofili hanno sempre dubbi assillanti, problemi che li angosciano, dilemmi che tolgono il sonno e l’appetito…).
Il mio impianto HiFi ha più di 20 anni. Per la precisione parlo di diffusori e amplificatore. All’epoca era di tutto rispetto. Per capirci, spesi più di 1 milione a componente alla fine del 1991. La sorgente è molto più recente, un lettore CD/DVD dall’ottima qualità sonora e stupefacente qualità video. Euro 150 usato nel 2010…
Ora: escludendo l’ottimo giradischi Thorens, la sorgente è l’anello forse un po’ più debole della catena. Forse (ripeto) l’impianto meriterebbe un lettore più blasonato?
Ma al giorno d’oggi potrebbe essere più razionale puntare sulla cosiddetta musica liquida: estrarre le tracce dai miei CD su hard disk in un formato non compresso (lossless) e per il nuovo acquistare in rete file audio ad alta defiizione (Flac o simili). L’acquisto da fare sarebbe un opportuno convertitore digitale/analogico (DAC) con cui far suonare il mio MacBook in modo davvero HiFi. Ma ho davvero voglia di crearmi una libreria digitale di musica su hard disk e cominciare (come per le foto) a preoccuprami dei backup, della sicurezza dei dati digitali che possono svanire per un qualunque guasto?

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Automobili, pregiudizi ed esterofilia

Il mondo è pieno di appassionati di automobili, ma anche di chi le odia; a questi ultimi non si può dar proprio torto. L’automobile è diventato il simbolo dell’economia capitalistica. Gli Stati sovvenzionano le compagnie automobilistiche in difficoltà, quindi soldi pubblici, di chi paga le tasse, vanno ad aiutare aziende di questo tipo ma altre no. Il giro di interessi attorno alle automobili è gigantesco. Che inquinino le città e causino morti a migliaia all’anno in ogni paese non importa: dell’automobile c’è bisogno e tutti ce l’hanno e, per di più, molti la usano come status symbol. Siamo bombardati da pubblicità di automobili più che di altri prodotti. E la pubblicità è pensata per far nascere in noi il bisogno di avere qualcosa che prima non avevamo. Le case produttrici cercano ancora disperatamente di venderci l’ultimo modello facendoci credere che non possiamo farne a meno. Anche quella delle varie specifiche anti inquinamento Euro 4, 5, 6, ecc.  è una manovra per spingere il prodotto nuovo. Eppure molti ne sono appassionati. Anche io, ma con la giusta dose di buon senso…

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