Le auto di casa – La Skoda Fabia

Nel 2006 la decisione di sostituire la mitica Audi 80 era presa. Io e la mia compagna ci trasferimmo al suo paese, Montefiascone (VT) ed entrambi avremmo usato molto l’auto per gli spostamenti, anche di lavoro. L’Audi 80, con i suoi 262.000 km (!) non poteva tenere il ritmo (ma mi resta fortemente il dubbio!). Era stata la prima auto a riuscire a far coincidere i miei sogni con la realtà ed ero stato molto riluttante a sostituirla. Trovare una degna sostituta non sarebbe stato facile. Anche se già dal 1997 l’Alfa Romeo era tornata a far battere il cuore sia a me che agli appassionati sostituendo la bruttina 155 con l’Alfa 156, un modello che rinverdiva i fasti del passato grazie alle nuove linee sinuose del designer brasiliano Walter Da Silva (passato poi proprio ad Audi!), ero ormai irrimediabilmente stregato dalla mia Audi 80 e mentre cercavo una sostituta non pensai mai alla nuova Alfa, anche se nel 2003 ne era uscito un restyling ad opera di Giugiaro che la rendeva semplicemente favolosa. Del resto, ora che avevo famiglia (e l’introito incerto di un precario universitario!), non potevo né permettermi di mantenere un’auto grande, né tantomeno di acquistarla, anche perché ormai avevo deciso per il nuovo (al contrario, oggi non comprerei mai un’auto nuova).

Quindi, con mio padre e un amico (Valter, sempre aggiornato in fatto di auto) iniziai le ricerche facendo un giro delle concessionarie nella zona dei miei per sondare i prezzi di varie medio-piccole turbodiesel: Fiat Grande Punto (la prima Fiat che mi piacesse dopo tanto tempo, disegnata da Giugiaro), Opel Corsa, Toyota Yaris, Citroen C3, Seat Ibiza, VW Polo… tutte molto, troppo costose.

L’unica che mi diceva davvero qualcosa poi, a parte la nuova Punto, era la Polo, lontana cuginetta dell’Audi 80. Ma la rata mensile del finanziamento era comunque troppo alta.

Spostai la mia attenzione sul GPL che mi aveva fatto tanto risparmiare con l’Audi 80 e con mio suocero andai in un concessionario multimarche di Orvieto a vedere la piccola Chevrolet Kalos (ex Daewoo coreana), tra le poche allora ad offrire un impianto GPL di serie. Mi misi seduto al posto guida e mi guardai intorno, toccai il volante, il cambio… no, non mi ci vedevo proprio! Il prezzo era buono, ma dall’Audi 80 era un passo indietro troppo, troppo lungo. E poi in un’auto troppo piccola non mi sono mai sentito troppo sicuro. Scoraggiato, chiesi consiglio al simpatico venditore, chiedendo se ci fosse qualcosa a quel prezzo, ma di più solido. Mi disse che con Skoda Fabia mi poteva trattare bene.

All’idea della Skoda sorrisi: un ritorno alla prima auto di famiglia, un non so che di romantico, ma non avevo proprio idea di come fosse fatta la nuova Fabia…

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La Fabia non è che eccellesse in attrattività estetica ma la versione Wagon (Combi all’estero) aveva una linea carina sul depliant. Oggi la Skoda è nel gruppo Volkswagen come Audi, non è più quella di una volta, produce buone auto affidabili ed economiche. Quando sentii il prezzo rimasi sorpreso! Meglio della Kalos ad un prezzo più basso, GPL compreso! Non ce n’era una in esposizione e, prima di decidermi, andai a vederla in un concessionario romano. Rimasi davvero piacevolmente sospreso! La Fabia Wagon era ben fatta, abbastanza grande, più di quanto immaginassi, ben rifinita anche se sobria, molto sobria. In particolare mi piacque il “didietro”, cosa su cui giocava anche la pubblicità dell’epoca. Optai per un 3 cilindri benzina, la Fabia Wagon 1.2 HTP GPL e allestimento Urban ma, nell’ansia del risparmio, inizialmente scelsi di non far comprendere né lo stereo, né il telecomando. Il colore sarebbe stato un verde metallizzato. Ricordo che un giorno, per puro caso mi imbattei in una nuova Fabia Wagon di un colore chiaro che mi piacque moltissimo. Cominciai ad avere dubbi sulla mia scelta e mentre meditavo sul da fasi chiamai Valter, il solito riferimento sull’argomento auto. Quando sentì che non avevo compreso né stereo né addirittura telecomando me ne disse di tutti i colori. Richiamai il concessionario cambiando il colore in Beige Sahara e facendo aggiungere gli altri optional, comprendenti il radio-CD integrato, chiave con telecomando e fendinebbia – crepi l’avarizia! Con 13.500 euro acquistai la mia prima auto nuova. Pagai a lungo le rate: in effetti a fine agosto 2013 mi sarebbe costata più di 16.000e in tutto. No, mai più auto nuove…

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La “Fabietta” parcheggiata davanti la nostra casetta di campagna nei pressi di Montefiascone (VT)

L’Audi non la rottamai, non ne avevo il cuore. La vendetti per 800e (!!!) su Ebay ad un rivenditore polacco di auto usate. La venne a prendere con una bisarca una mattina di luglio 2006 a casa dei miei, dove l’avevo lasciata dopo aver tolto le targhe per radiarla dal PRA. Porto ancora il segno del taglio che mi feci su un dito col cacciavite mentre cercavo nervosamente di staccarle una targa. Ero al lavoro e non fui presente alla sua partenza sul camion polacco. Meglio così. Lo so, è stupido, si tratta di oggetti, ma ai miei si strinse il cuore a vederla andar via dopo 13 anni…

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La simpatica Fabietta arrivò alla fine di agosto (rimasi più di un mese senz’auto!). Era molto attesa anche dagli amici, incuriositi dall’auto insolita e poi meravigliati dalla sua simpatia e solidità. Mio suocero sosteneva che fosse “l’auto di chi fa una scelta”…

Per me era la scelta più razionale (il cuore si era dovuto accontentare della parentela VW con la precedente e di un certo assetto “sportivo”): station wagon, né troppo grande, né troppo piccola, le giuste dimensioni per tutti i giorni, neanche troppo ingombrante per la città, ma con buona capacità di carico e spazio per i passeggeri. La qualità è Volkswagen, si riconosceva persino la parentela con l’Audi 80, in particolare le leve al volante e le maniglie interne. Anche il suo assetto basso, incollato al terreno la rendeva piacevole da guidare, ma a scapito della morbidezza: come nell’Audi, le asperità del terreno si sentivano tutte.

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Purtroppo l’abbiamo spremuta bene: una media di 45.000 km l’anno tra me e la mia compagna, che nel frattempo aveva dovuto abbandonare il suo monovolume grigio Renault Megan Scenic per una serie di problemi e accontentarsi di una solida e sobria 5 porte Fiat Punto prima serie, anch’essa grigia, trovata in ottime condizioni da un bravo meccanico di Montefiascone che è diventato il mio di fiducia. Per i viaggi di lavoro della mia compagna (non eravamo ancora sposati) preferivo che usasse la Fabia, più comoda e sicura della vecchia Punto.

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Dopo due anni, con l’avvicinarsi già dei 100.000 km, provai a rifinanziare l’importo per prendere la Nuova Fabia, uscita nel 2007. Non mi convinceva molto, come linea preferisco ancora quella precedente, ma era migliorata nel complesso come auto e avevo voglia di correggere l’unica cosa che non mi piaceva troppo della mia: il motore 3 cilindri 1200 cc. Non che fosse male, ma forse poco potente per la massa dell’auto, cosa che ne causa consumi un po’ troppo elevati. Ero indeciso tra il 1.4 TDi 3 cilindri o il 4 cilindri benzina/GPL. Non ottenni il finanziamento e lasciai perdere…

Se la dovessi ricomprare ora cercherei di trovare una 1.6 usata a cui aggiungere il GPL o una 1.9 Tdi, ben accessoriata e con cerchi in lega e ruote larghe. O magari nella versione Scout 4×4… Con quei motori immagino sia un piccolo mostro! O magari un’Octavia con le stesse caratteristiche per avere più spazio?

Oggi la simpatica Fabia è ancora in famiglia; la usa mio padre e ne sono contento, sia perché è un’ottima auto (ho convinto anche mia sorella ad acquistarne una nuova, del modello successivo – ed è ultra-soddisfatta), sia perché non meritava di essere data via. Mio padre è tornato così alla Skoda dopo circa 50 anni! E devo aggiungere che la Fabia del 2006 è molto più grintosa e accattivante, ai miei occhi, del modello successivo che ha preso mia sorella. Forse ha un piglio un po’ più sportivo.

Oggi come oggi non sono per le auto nuove. Preferisco cercare un usato di qualità, dato che il valore dell’auto nuova perde il 21% appena acquistata. Secondo me vale la pena cercare in un concessionario di fiducia, un usato da persone conosciute, farsi aiutare dal proprio meccanico, o al limite cercare un’auto a “Km 0” o aziendale, ex nolo, non troppo torturata…

Ma se proprio la volete nuova la macchina, consiglio vivamente Skoda! Sono auto scarne rispetto alle altre marche (neanche più tanto) e sono vendute ad un prezzo nettamente più basso delle omologhe più blasonate. Ma la loro qualità non ha niente da invidiare a nessun’altra del gruppo Volkswagen…

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