Nel dicembre 2011 ho acquistato questa macchina 35 mm compatta tedesca degli anni 50 su eBay dalla Germania per €30. E’ un piccolo gioiello di tecnologia teutonica. Ha un obbiettivo Color Skopar 50 mm f/2.8 (tipo Zeiss Tessar) di una precisione e nitidezza eccezionali. La costruzione è impeccabile. Il funzionamento è totalmente manuale, nessun misuratore di distanze, niente esposimetro. Si va ad occhio e con la regola del 16. Divertimento assicurato, anche grazie alla notevole latitudine di posa (tolleranza agli errori di esposizione) delle moderne pellicole, in particolar modo in bianconero. In alternativa si può utilizzare un esposimetro esterno, od un’altra macchina fotografica che ne abbia uno interno, per farsi suggerire l’esposizione giusta (o una apposita “app” per smartphone).
C’è chi sostiene che questo piccolo gioiello sia capace di immagini superiori anche a quelle ottenibili con macchine Leica o Contax! Lo spero, visto l’investimento “ingente”… 😉
La Voigtlander esiste dagli albori della fotografia. Nacque a Vienna nel 1756, prendendo il nome dal suo fondatore, Johann Christoph Voigtländer, e produsse inizialmente strumenti ottici, destinati in particolare a microscopi e ad altre apparecchiature scientifiche.
Tra le prime realizzazioni il primo obbiettivo progettato matematicamente, il Petzval f/3.7 ed altri destinati a diventare famosi, come ad esempio il Collinear e l’Heliar. Nel 1840 costruì la prima lente per macchine fotografiche, mentre nel 1841 venne messo a punto il primo dagherrotipo interamente in metallo. Produsse successivamente macchine a lastra, costruite in modo praticamente artigianale.Nel 1849 la sede venne trasferita a Braunschweig, in Germania, dove poco dopo nacque la Voigtländer & Sohn. Nel 1925 venne acquistata dalla Schering AG. In seguito la Voigtländer orientò la produzione verso apparecchi fotografici accessibili a tutti e questo le consentì di rimanere fra i leader del mercato fin dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Nel 1966 fu comprata dalla Carl Zeiss Foundation, prendendo il nome di “Zeiss Ikon Voigtländer”. Nel 1973 il marchio divenne di proprietà della Rollei fino alla crisi del 1982. A questo punto fu comprato prima da “Plus foto”, che dal 1980 commercializzò fotocamere Voigtländer prodotte dalla Ricoh e dalla Chinon, e poi nel 1995 da “Ringfoto”, ma questo rappresenta più che altro un lungo periodo di buio. Finalmente nel 1999 si ha la rinascita del marchio con l’acquisto da parte della giapponese Cosina.La serie Vito B derivava dalla precedente Vito II a soffietto. La prima risale al 1954 (la mia dovrebbe essere del 1957, data la presenza dell’obbiettivo f/2.8 in combinazione con l’otturatore Prontor SVS che arriva a 1/300 di secondo). Erano le prime Voigtlander senza soffietto, con frontale rigido. Il corpo è d’alluminio ricoperto in cuoio nero. Non si tratta di macchine a telemetro ma semplicemente a mirino. Non c’è nessun aiuto per mettere a fuoco, bisogna impostare la distanza a mano o usare la tecnica dell’iperfocale, utilizzando aperture da almeno f/5.6 e basandosi sull’indicatore di profondità di campo presente sulla ghiera delle distanze. Per l’esposizione si tiene presente che con massima insolazione il tempo di scatto deve essere quanto più vicino al valore ISO della pellicola usata e l’apertura fissata a f/16. Al cambiare dell’illuminazione si varia uno dei due valori di conseguenza…
Il problema è utilizzare pellicole molto sensibili. Già a ISO 400 non si può scendere a tempi di scatto inferiori a 1/300 di secondo senza rischiare la sovraesposizione. In pratica, avendo una chiusura massima del diaframma di f/16, con la Vito B non si può scattare con una pellicola ISO 400 (che richiederebbe 1/400 ma anche 1/500 di secondo) in condizione di piena insolazione, pena un sovraesposizione di almeno uno stop. Non è molto, la maggior parte delle pellicole attuali lo sopporta benissimo, ma con ISO 800 è meglio non usarla in pieno giorno…
La Vito B uscì di produzione nel 1961 per essere sostituita dalla Vito BL, con esposimetro.
FontiLa Voigtlander Vito B su camera-wiki.org La Vito B su parahanga.com La serie Vito B su voigtlander.pageperso-orange.fr La Voigtlander su it.wikipedia.org L’otturatore Prontor SVS su pheugo.com |
RisorseIl manuale della Voigtlander Vito B in pdf
Riparazioni: MPR F.LLI ROSSI – www.mprrossi.it |