Le Nikon SLR35 mm
Sono molto affezionato alle mie Nikon SLR (Single Lens Reflex). La mia prima macchina fotografica è stata la Nikon FM (1977-1982) di mio padre, completamente manuale. L’unica elettronica riguardava l’indicatore dell’esposizione a led. Ho cominciato ad utilizzarla nei primi anni 80, quando i miei amici avevano delle Olympus ed io ottenevo migliori risultati con la mitica Nikon del papà… Dal 2000 cerco di scattare foto con una certa serietà, nel senso che cerco di capire davvero cosa sto facendo. Prima mi bastava che l’esposimetro mi desse l’ok e scattavo. Dal 2000, durante il mio primo viaggio a New York, cercando un obbiettivo nuovo, mi appassionai alla fotografia e cominciai a documentarmi.
Oggi scatto principalmente con una Nikon FE (1978-1984) ed una Nikon FE2 (1983-1989).
Quest’ultima ha per me un certo valore affettivo in quanto è il regalo di compleanno di mia moglie nel 2005; eravamo insieme da poco e devo riconoscerle di avere avuto la sensibilità di capire che tipo di macchina avrei desiderato per me, visto il mio apprezzamento per la Nikon FM di mio padre. La trovò in ottime condizioni in un famoso negozio viterbese e mi fece davvero una bella sorpresa. Fu quello il vero nuovo slancio verso la mia passione per la fotografia. Apprezzo moltissimo anche la più anziana FE che ho acquistato per €100 nel 2009 su eBay da un professionista tedesco; ero alla ricerca dell’ottimo obbiettivo 50 mm Nikkor f/1.8 e trovai la bella FE inclusa nell’offerta: incredibile!. Come non approfittarne? Oggi rischia di diventare il corpo principale, per ragioni che spiego di seguito…
La FE2 ha alcune migliorie rispetto alla FE, come la massima velocità di scatto a 1/4000 invece che a 1/1000 di secondo, grazie a un otturatore in fibra di carbonio e titanio a 8 anziché 5 lamelle, lo stesso della FM2.
Quando Nikon costruiva le FE/FM – FE2/FM2, non le intendeva per il mercato professionale (all’epoca delle FM/FE la pro era la F2; ai tempi delle FE2/FM2 era la bellissima F3 disegnata da Giugiaro). Erano pensate per semi-pro, amatori avanzati.
Sono forse un po’ meno robuste delle F professionali, ma abbastanza da avere la fama di indistruttibilità, anche se maltrattate da un professionista. Non si rompono mai e possono tornare utili sia per piantare chiodi che per autodifesa!
La Nikon FE è secondo me il miglior compromesso, probabilmente una delle migliori macchine fotografiche manuali mai costruite.
La “madre” della serie è la Nikon FM che è completamente manuale; se finiscono le batterie la si può usare senza alcun problema utilizzando la regola dell’ f/16 o l’esperienza. La FE è una FM con gli automatismi per l’esposizione. Se però finiscono le batterie della Nikon FE, si è costretti a scattare sempre a 1/90 di secondo e senza esposimetro (con la FE2 si ha a disposizione solo la posa 1/250). Però, con le batterie in funzione (durano anni), si ha una maggiore precisione di scatto sulla FE ed un utile aiuto, se si ha fretta, nella possibilità di utilizzare la posizione “Auto”: si sceglie l’apertura del diaframma e via! In questa posizione la FE è in grado di calcolare alla precisione il tempo di scatto adatto, da qualunque frazione di secondo a diversi minuti. in effetti la FE in modalità “Auto” va da più di un’ora a 1/4000 di secondo (tempo non selezionabile manualmente)!
In condizioni di scarsa luce, con un treppiede, basta selezionare “Auto” e usare l’autoscatto per ottenere facilmente delle splendide foto notturne (a sinistra, Praga, 2008 – Nikon FE2, Fuji Velvia 50). Con l’autoscatto la FE blocca lo specchio all’inizio dell’intervallo, così che con lo scatto non induca microvibrazioni durante l’esposizione (meglio di certe digitali odierne).
Altra comodità, se c’è abbastanza luce, sta nel caricare un rollino 200 o 400 ISO (anche 800, ormai a grana sorprendentemente fine), mettere su “Auto”, scegliere un’apertura tipo f/16 o f/22 e scattare senza neanche preoccuparsi di mettere a fuoco!
L’evoluzione FE2 arriva alla velocità incredibile di 1/4000 di secondo, ma è raramente utile (e consuma molto), il suo esposimetro si spegne ogni 16 secondi per risparmiare le batterie, non c’è una spia sulla condizione delle batterie e non può montare i vecchi obbiettivi pre-AI.
Insomma, per certi versi la FE è persino meglio della più moderna FE2…
Anche se la Nikon FA (1983-1988) fu la prima Nikon SLR full-automatic (messa a fuoco a parte) e la prima ad introdurre la favolosa esposizione matrix che poi tutti le hanno copiato, rispetto alla FE/FE2 si perde la bellezza e la precisione dell’esposimetro ad ago.
Il top tra le Nikon SLR in alluminio sarebbe la loro più recente evoluzione, la Nikon FM3a (2001-2006), sintesi migliorata ed aggiornata di tutte le macchine su elencate. La FM3a è in grado di funzionare completamente con o senza batterie (tutte le velocità di scatto sono disponibili anche senza alimentazione). Un gioiello prodotto in serie limitata (2000 esemplari, ma voci dicono 3000), che ancora oggi costa parecchio usata (circa €700!!!): non ne vale molto la pena, visto che con meno di €300 si può risparmiare comprando due indistruttibili Nikon FE! E poi l’alimentazione non è un problema comunque: con 2 pile al litio A76 o S76 da 1.5V, o una 2L44 da 3V vano avanti per anni…
Qualche anno fa recuperai una splendida Rolleiflex 2.8F del 1966 da un amico che non la utilizzava più. Ottiche Zeiss e medio formato garantiscono una qualità eccezionale. Più di recente ho anche acquistato una piccola macchina completamente manuale, la Voigtlander Vito B del 1957. Ottiche paragonabili a Zeiss, compattezza e silenziosità tipo Leica ma niente esposimetro. Ottima per imparare il controllo della luce. Anche la messa a fuoco è manuale, nel senso che bisogna stimare le distanze o misurarle…
Come consiglia sul suo sito Ken Rockwell, è facile scattare foto “digitali” con una macchina a pellicola: esistono dei laboratori che, alcuni anche in 1 ora, svilppano le pellicole e salvano le scansioni delle foto su CD…
Ok, non vedrete i risultati appena scattato, per la pellicola e il suo sviluppo dovete pagare, ma potete così ottenere risultati nettamente più avanzati, con macchine e obbiettivi di qualità nettamente superiore ma molto meno costosi e molto più affidabili e duraturi. Con la differenza in soldi rispetto ad un buon sistema digitale si possono acquistare e sviluppare molte ottime pellicole. Senza contare che scattando meno foto ve le godrete di più e imparerete anche di più…
Il digitale può sembrare più economico a prima vista, a parte il costo della fotocamera. Poi bisognerebbe considerare che è necessario un computer (ma ce l’hanno ormai tutti) e una serie di CD/DVD e/o hard disk per salvare le migliaia di foto che si accumulano negli anni, vi assicuro, molto, ma molto più velocemente delle foto su pellicola. I professionisti, costretti ad usare il digitale, sono costretti anche a fare doppia copia (almeno) di tutto: i CD/DVD e gli hard disk sono soggetti a guasti. Vi lascio immaginare cosa significhi salvare anni ed anni di lavoro…
Insomma, il modo più sicuro per conservare le foto digitali pare sia …stamparle! Una cosa è stampare due, tre, anche cinque o sei rollini; ben altro costerebbe stampare il contenuto di una sola scheda da 4 Gb…
E poi dicono che la fotografia digitale costa meno!