La Simca 1000 era di color ruggine ad aveva 10 anni come me…
Sostituiva la Skoda 1000MB come auto di famiglia dopo l’incidente stradale che la rese inutilizzabile. Come la Skoda, anche la Simca 1000 era a motore posteriore e trazione posteriore, come spesso accadeva negli anni sessanta, dato il minor costo di produzione per l’epoca (la trazione anteriore e il motore anteriore richiedevano costi di produzione più elevati).
Il frontale di una Simca 1000 (non la nostra originale ma dello stesso colore)
I primi sviluppi della Simca furono strettamente legati a quelli della Fiat, che infatti vendette in Francia con la dicitura Fiat France. Già dall’anno seguente la Simca raggiunse una maggiore autonomia ed iniziò a vendere con il nome di Fiat Simca, le vetture erano comunque chiaramente derivanti dalla casa torinese. I primi modelli furono la Simca 5 e la Simca 6, che riprendevano la Fiat 500 Topolino nelle versioni B e C e la Simca 8 derivante invece dalla 508C Balilla.
Dopo l’interruzione della produzione a causa del conflitto mondiale la casa italo–francese iniziò dal 1948 il progetto di una nuova vettura che vide la luce nel 1951, era la prima Simca totalmente francese e si chiamava Simca 9 Aronde, ovvero rondine in italiano. La prima serie dell’Aronde, la cui produzione si arrestò nel 1959 riuscì a vendere circa un milione di vetture, con un’ampia distribuzione nel mercato statunitense.
La Simca conobbe in questi anni un grande sviluppo con l’acquisizione della Talbot, di UNIC, di SOMECA e di Ford SAF, diventando la seconda casa francese, dietro Renault. La casa di Nanterre iniziò quindi la produzione di una vettura di classe superiore: la Simca Vedette che derivava da un precedente modello Ford. Il successo della Simca non mancò di interessare altre grosse case, in particolare Chrysler che iniziò un lento assimilamento delle azioni francesi a partire dal 1958.
Alla fine degli anni 50, per inserirsi nel settore delle utilitarie la Simca chiese la collaborazione della Fiat che progettò una piccola e moderna quattro porte, la Simca 1000, presentata nel 1961 al Salone di Parigi.
I caratteristici fari posteriori circolari del primo modello di Simca 1000 (la foto non è della nostra originale auto di famiglia)
Era derivata dal progetto FIAT n. 122 accantonato poi per l’850. Era realizzata dal Centro Stile FIAT e anche la parte tecnica era ad opera della casa torinese. Era molto economica e più piccola della nostra precedente Skoda, ma era una buona macchina per la famiglia. Era criticata per l’allestimento interno piuttosto povero. La cosa migliorò dopo che la Chrysler acquisì la Simca, casa oggi scomparsa. Ma la nostra era fedele all’idea originale di un’auto così economica da far concorrenza alle utilitarie.
Gli interni di una Simca 1000 (la foto no nsi riferisce al modello in nostro possesso negli anni 70)
Il mio ricordo più vivido è mio padre che mi lascia inserire le marce mentre ero seduto sul sedile anteriore (senza seggiolino e senza cinture! – anni 70…).
Ci accompagnò nel trasferimento a Campobasso nel 1974. Oggi non riesco a immaginare come potessimo fare avanti e dietro tra Roma e Campobasso ogni estate con un’auto così scarna.
La fine della Simca 1000 fu di vecchiaia. La ruggine vera si mischiava al colore simile della carrozzeria. Incredibile come mio padre riuscì lo stesso a piazzarla per comprare, sempre usata, la mitica Ford Escort 1100 XL, la prima auto che abbia mai guidato.
< Skoda 1000MB | Ford Escort > |
Fonte: Wikipedia