Le oltre 10.000 copie vendute di Altair ispirarono la nascita di circoli di appassionati, come l’Homebrew Computer Club, la cui prima riunione si tenne a Palo Alto, in California, nel marzo 1975. Due dei membri del club erano fermamente convinti che per avere davvero successo, il computer dovesse diventare un elettrodomestico, in grado di funzionare appena tolto dalla scatola e inserita la spina. Fu così che nel 1976 Steve Wozniak (a sisnistra nella foto a lato) e Steve Jobs (a destra), amici di vecchia data, crearono la Apple Computer.
Entrambi venivano da Cupertino, in quella che di lì a breve sarà ribattezzata Silicon Valley. La leggenda narra che mentre pensavano ad un nome per l’azienda, Steve Jobs stesse mangiando una mela, dicendo che se nei seguenti 10 minuti non avessero trovato un nome più adatto avrebbero chiamato l’azienda “Mela”.
Steve Wozniak e Steve Jobs (a destra nella foto), progettarono l’Apple I, un computer a scheda unica. Con le specifiche tecniche in mano ed un ordine per 100 macchine a 500 dollari l’una, da parte di Byte Shop, i due Steve cominciarono gli affari. Furono vendute 200 macchine prima che la compagnia annunciasse il completamento dell’Apple II, uno dei tre personal computer lanciati nel 1977.
L’Apple I poteva essere appetibile solo ad un pubblico di appassionati di elettronica. Jobs desiderava rendere l’informatica accessibile a tutti quindi, rielaborando il progetto dell’Apple I, misero tutta l’elettronica in una scatola di plastica beige comprensiva di monitor e tastiera, dando così forma al personal computer che utilizziamo ancora oggi.
Nonostante il prezzo più alto, l’Apple II distanziò presto gli altri due, il TRS-80 ed il Commodore PET, per diventare il simbolo del fenomeno personal computer.
Al contrario del TRS-80, l’Apple II (a sinistra) era realizzato con materiali di alta qualità ed era più avanti dal punto di vista tecnologico. Era dotato di un microprocessore MOS 6502 funzionante alla frequenza di 1MHz, la memoria RAM ammontava a 4KB (espandibili fino a 48-64KB), 8 alloggiamenti di espansione, un Integer Basic su ROM. Come memorie di massa erano utilizzati un registratore a cassette oppure uno/due drive per floppy disk da 5″ ¼, qualcosa che allora potevano permettersi solo i mainframe ed i minicomputer. Solo successivamente Apple produsse il suo primo hard disk: il profile da 5 MB (il cui costo era inavvicinabile, il corrispondente di circa tremila euro). Era interfacciabile con stampanti e modem. L’Apple II Aveva un’architettura aperta, grafica a colori e soprattutto, aveva una elegante interfaccia. Il sistema operativo era il ProDOS, i primi programmi erano rivolti per un uso da ufficio: Visicalc, Apple Writer, ScreenWriter, Wordstar ed AppleWorks che fu il primo integrato. I linguaggi: Basic, Turbo Pascal, Assembler. L’Apple II aveva un design accattivante, costava solo 1.195 dollari (escluso il monitor), ed era fantastico anche per i videogiochi. Entro la fine del decennio la Apple sarebbe divenuta una società con crescite da record.
L’ascesa dell Apple Computer fu un successo basato sulle capacità imprenditoriali e tecniche di Steve Jobs e Steve Wozniak, più l’esperienza di marketing di Mike Markkula, proveniente da Intel. La Apple dominò l’industria del personal computer tra il 1977 ed il 1983. Più di 2 milioni di Apple II vennero venduti ad un prezzo di 970 dollari per il modello a 4KB.
Jobs e Wozniak presentano l’Apple I allo Homebrew Computer Club a Berkeley