Campi Flegrei | Un nuovo studio svela la dinamica dei serbatoi magmatici profondi all’origine del bradisismo

Definita l’architettura del sistema magmatico profondo dei Campi Flegrei all’origine della dinamica della caldera, di fondamentale importanza anche per la valutazione della pericolosità vulcanica dell’area.
Questi i risultati raggiunti da un team multidisciplinare di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) nello studio “New insights into the recent magma dynamics under Campi Flegrei caldera (Italy) from petrological and geochemical evidence, e appena pubblicato sulla rivista ‘Journal of Geophysical Research: Solid Earth’ dell’AGU.

“Le caldere sono depressioni vulcaniche formate dal collasso delle rocce a tetto della camera magmatica che viene svuotata durante enormi eruzioni”, spiega Lucia Pappalardo, ricercatrice dell’INGV e co-autrice dello studio. “Spesso manifestano delle fasi di ‘unrest’ (ovvero di ‘squilibrio’), con frequenti terremoti, sollevamento del suolo (il cosiddetto ‘bradisismo’) e un considerevole flusso di gas e calore. Tuttavia, poiché questa attività è dovuta alle complesse interazioni tra magma e sistema idrotermale immagazzinato sotto il vulcano, è sempre difficile identificare la sorgente e prevedere l’evoluzione di queste manifestazioni”.

Continua a leggere su ingv.it

Geo-rimpianti?

Una volta facevo il geologo ed ero pure abbastanza bravo. Solo che me ne rendo conto oggi, a quei tempi non ne ero coscente e forse questo è uno dei motivi per cui oggi non lo faccio più. Magari ci si è messa anche la sfortuna e qualche scelta poco oculata. Sta di fatto che oggi faccio altro e che all’epoca mi sentivo circondato da colleghi ben più esperti di me soffrendo a volte di un leggero complesso di inferiorità. Non che fossi un genio della scienza (o almeno non ho mai avuto l’opportunità di provarlo) ma diciamo che per quel che riguarda la capacità di capire e risolvere alcuni problemi geologici non sono stato niente male. Continue reading  

Ma che diavolo fa un geologo?

Noto spesso che persino altri scienziati ben preparati quando parlano di geologia a volte commettono errori banali. Forse, essendo la Geologia una scienza relativamente nuova, è poco conosciuta. ad esempio, l’altra scienza “cugina” perché anch’essa scienza “storica”, l’Astronomia, è ben più nota. Probabilmente guardare in alto, verso le stelle, ci fa sognare di più che guardare in basso, sottoterra. Poi molti associano il geologo alla sua libera professione, quella legata all’edilizia, ai sondaggi, allo studio delle caratteristiche tecniche dei terreni. Ma quella è solo una delle tante applicazioni della Geologia. Altre possono essere la ricerca delle risorse del sottosuolo, lo studio del rischio geologico (terremoti, eruzioni, frane, alluvioni – temi che forse spiegano il maggior fascino dell’Astronomia rispetto alla Geologia). Potrei continuare ma voglio qui soffermarmi su quello che davvero è tipico del geologo, qualunque attività faccia: il geologo è in grado di lavorare sul terreno. Continue reading  

La terra trema – chi è stato?

E di nuovo un terremoto di grande intensità riempie le pagine dei giornali per le migliaia di morti. Di nuovo nessun geologo, geofisico o sismologo si meraviglia che in quella zona ci sia stato un terremoto così forte. Gli addetti ai lavori sanno bene quali siano le aree sismiche più pericolose del mondo. La penisola anatolica, per la maggior parte occupata dalla Turchia, è una di queste, alla stregua della California e del Messico, del Giappone, di Cile e Perù, per fare qualche esempio di stati sui margini delle placche. Ormai si sa bene quali siano le diverse placche in cui la litosfera terrestre è divisa e dove interagiscono liberando grandi quantità di energia. Allora perché tanti morti?

Continue reading  

L’eruzione di Tonga: Il fondale dell’Oceano Atlantico ha risentito della gigantesca esplosione del vulcano nel Pacifico

L’enorme esplosione vulcanica dello scorso anno nel Pacifico è stata avvertita a 18.000 km di distanza dall’altra parte del mondo, sul fondo dell’Oceano Atlantico.

L’eruzione cataclismica dello Hunga-Tonga Hunga-Ha’apai, avvenuta il 15 gennaio 2022, ha provocato onde di pressione attraverso l’atmosfera terrestre che si sono trasmesse alla superficie del mare e hanno innescato 50 sismometri altamente sensibili posizionati a 5.000 metri di profondità sul fondale marino. Si è trattato di uno dei numerosi fenomeni affascinanti rilevati dalla rete di strumenti nella regione delle Azzorre-Madeira-Isole Canarie.

Continua a leggere in inglese su BBC News…

Perché ci sono “blob” delle dimensioni di un continente in profondità nella Terra?

In uno strano angolo del nostro sistema solare vivono due blob alieni.

Con corpi tentacolari e amorfi grandi come continenti, queste bizzarrie si pensa che passino il loro tempo ad aspettare che il cibo piova su di loro – e poi semplicemente lo assorbano.

Ma il loro habitat naturale è, se non altro, ancora più insolito della loro dieta. Potrebbe essere descritto come “roccioso”: tutto intorno ci sono minerali esotici in tonalità e forme sconosciute. Per il resto è piuttosto arido, a parte un mare scintillante in lontananza, così grande da contenere tanta acqua quanto tutti gli oceani della Terra messi insieme.

Ogni giorno il “tempo” è lo stesso: una temperatura mite di 1827°C (3321°F), con alcune aree di alta pressione – equivalente a circa 1,3 milioni di volte la quantità sulla superficie terrestre. In questo ambiente schiacciante, gli atomi si deformano e anche i materiali più familiari iniziano a comportarsi in modo eccentrico: la roccia è flessibile come la plastica, mentre l’ossigeno si comporta come un metallo.

Ma questo bizzarro paese delle meraviglie non è un pianeta extraterrestre e i blob non sono propriamente animali selvatici. Si tratta, infatti, della Terra stessa, solo molto, molto in profondità nel sottosuolo.

Continua a leggere in inglese su BBC Future…