Chi rompe paga…

iPad_Mini_Screen_Repair_nycDa qualche anno sono utente Apple e mi sono sempre trovato bene, sia con i Macintosh che con l’iPhone.

Nel giugno ho accettato di acquistare un iPad per mio figlio di 5 anni, con l’idea che il futuro che lo attende sarà anche più tecnologico, che un giorno si studierà su tablet, che esistino app educative che laoaiuteranno fin d’ora a sviluppare certe capacità. Ho scelto il più piccolo iPad Mini, niente 3G, niente schermo Retina, poca memoria. Lo usa solo in modalità aereo per evirtare flussi di dati in wireless mentre lo ha addosso. Ed è sempre sotto sorveglianza con cronometro alla mano. Quando è troppo scatta l’allarme e lui è bravissimo a smettere subito. Ma un giorno gli è caduto e si è rotto il vetro.

Ed è lì che ho scoperto che con la Apple non è sempre tutto rosa e fiori.

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Mono, stereo o multichannel

SD8_Silver-6-1024x662L’inerrastabile avanzata della tecnologia che ci “migliora la vita”… (?)
Fin da bambino rimasi colpito dalla magia della riproduzione audio. A tre anni circa cominciai a cantare, a 10 mi regalarono un registratore a cassette e cominciai i primi esperimenti. Poco dopo ascoltai il primo impianto stereo a casa di uno zio, affascinato dall’effetto creato da due diffusori che emettevano suoni diversi.

Nel l’innocenza dell’epoca pensai che magari, con un diffusore per ogni strumento si sarebbe potuto riprodurre un evento musicale in modo più realistico. Ma non è così che funziona. Per farla breve, abbiamo due orecchie e così due diffusori ricreano al meglio l’esperienza dal vivo di un evento musicale.

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Microsoft non è poi così male

Precisazione: questo è un mio articolo del 2013. Sono cambiate tante cose da allora e Microsoft è certamente una delle gradi aziende di internet che esercitano un “certo” dominio sul mondo dell’informatica. Quindi se leggete fatelo per favore con consapevolezza…
Superlinux


Il cosiddetto gigante di Redmond non mi è mai stato veramente simpatico. L’effettivo monopolio sui sistemi operativi e il software per l’ufficio ne faceva ai miei occhi una sorta di bullo che approfittava della propria superiorità commerciale, ma non tecnologica. Le mie simpatie andavano alla Apple di Cupertino. Non che mostrassero meno i muscoli, ma ero convinto della superiorità tecnologica dei loro prodotti e condividevo maggiormente il “pensare diversamente” di Steve Jobs piuttosto che gli scopi meramente commerciali di Bill Gates. Almeno così la vedevo mentre muovevo i primi passi sul PC a cui ero costretto a causa dei costi proibitivi dei Macintosh degli anni ’80.

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