Parliamo di cose futili (dai, siamo in vacanza!). Premetto anche che non sono un fanatico dell’automobile, uno che la lucida ogni giorno ed ha paura di lasciarla al parcheggio. Mi piace però guidare – e la macchina mi serve. Visto che costa anche molto comprarla e mantenerla, almeno cerco di avere un’auto che mi dia delle sensazioni piacevoli quando la guido – e non parlo solo di prestazioni. L’automobile può essere molto più che un mero strumento, a volte necessario. E’ la sintesi di tecnica e design, per molti è uno status symbol. Certo non per me. Io cerco altro in un’auto.
Automobili
Domani esce la Giulia…
Argomento futile, lo so, ma non è tanto di automobili che vorrei scrivere (anche, ma non solo). Per me la famosa Alfa Romeo è sinonimo di ricordi. Non che ce ne sia stata mai una in famiglia, ma era la mia auto dei sogni quando ero bambino. Ora che un bambino ce l’ho io, ecco che la Giulia torna sulle strade. La regina delle auto degli anni 70, un periodo così di moda oggi con la mania per il vintage che dilaga. Si stava meglio allora? Non credo, erano gli anni di piombo, non dimentichiamocelo. Ma forse le speranze di un futuro migliore erano maggiori, molto maggiori. Ed è forse quello che oggi ci manca da morire. Diventiamo nostalgici di quel periodo, di cosa si faceva, si ascoltava …e si guidava in quegli anni. Che la Giulia ci riporti la speranza?
Italia, Land of Quattro…
Questa pubblicità, bellissima per carità, mi fa un po’ ridere.
È la pubblicità dell’Audi, noto produttore tedesco di ottime nonché costosissime auto. Utilizza panorami mozzafiato dell’Italia per pubblicizzare i suoi modelli a trazione integrale; ci sta: è la campagna pubblicitaria per il nostro paese. Ma già mi fa sorridere come abbiano utilizzato la parola italiana “quattro” per indicare i modelli a 4 ruote motrici; poi, dire in inglese che l’Italia è la terra ideale per la loro trazione integrale… Mi sembra troppo!
Vediamo di fare un po’ di ordine…
Automobili, pregiudizi ed esterofilia
Il mondo è pieno di appassionati di automobili, ma anche di chi le odia; a questi ultimi non si può dar proprio torto. L’automobile è diventato il simbolo dell’economia capitalistica. Gli Stati sovvenzionano le compagnie automobilistiche in difficoltà, quindi soldi pubblici, di chi paga le tasse, vanno ad aiutare aziende di questo tipo ma altre no. Il giro di interessi attorno alle automobili è gigantesco. Che inquinino le città e causino morti a migliaia all’anno in ogni paese non importa: dell’automobile c’è bisogno e tutti ce l’hanno e, per di più, molti la usano come status symbol. Siamo bombardati da pubblicità di automobili più che di altri prodotti. E la pubblicità è pensata per far nascere in noi il bisogno di avere qualcosa che prima non avevamo. Le case produttrici cercano ancora disperatamente di venderci l’ultimo modello facendoci credere che non possiamo farne a meno. Anche quella delle varie specifiche anti inquinamento Euro 4, 5, 6, ecc. è una manovra per spingere il prodotto nuovo. Eppure molti ne sono appassionati. Anche io, ma con la giusta dose di buon senso…