Alcuni di noi hanno organizzato stage di Aikdo di “fine anno” nel solstizio d’inverno, il 21 dicembre 2012, data in cui i Maya avrebbero previsto la “fine del mondo”. Insomma, uno “stage da fine del mondo”, finire tutti in bellezza sul tatami, o per festeggiare la mancata fine del mondo come hanno fatto alcuni, forse non è una cattiva idea…
Ma finisce davvero il mondo oggi mentre scrivo? E che c’entra l’Aikido?
Aikido
Esami e bocciature
L’estate del 2012, al consueto stage estivo di Philippe Gouttard a Follonica, sono stato bocciato al mio esame da 3° dan Aikikai dal grande maestro francese. Per chi come me tiene un corso di Aikido, anche se solo da poco tempo, potrebbe essere un grosso danno di immagine, almeno secondo alcuni. E poi le sensazioni che si provano dopo una bocciatura sono disparate. Un po’ la voglia di praticare cala, si prova una certa stanchezza mentale nella consapevolezza che tutto ciò che si è fatto non è stato abbastanza, quando invece ci sembrava davvero tanto. Come in un incidente a cavallo o sulla bicicletta, l’importante è ricominciare subito! Grazie al cielo ero ad uno stage, quindi immediatamente dopo l’esame – pratica!
Capire i Grandi Maestri
Negli ultimi trent’anni ho continuato a tornare a Tokyo ogni anno per allenarmi con i maestri dell’Hombu Dojo ed ogni volta provo la stessa gioia, anche se non sempre le mie aspettative vengono soddisfatte una volta che salgo sul tatami. Ma va bene così. Vista la situazione, ci sono tante domande che spesso mi vengono rivolte, in particolare durante i momenti di socializzazione trascorsi nei locali intorno all’Hombu Dojo, dove spesso i praticanti stranieri si incontrano tra una lezione e l’altra. Il più delle volte mi si chiede “Perché torni a Tokyo ogni anno? Cosa ci trovi? Perché vai sempre a Saku ad allenarti con Endo quando la tua pratica non corrisponde affatto ai principi che lui dimostra?”
Intervista a William Gleason (2008)
di Pasquale Robustini e Marco Marini
Lo scorso Dicembre 2008, la città di Roma è stata teatro di un evento da ricordare per l’Aikido in Italia. Il Maestro William Gleason, allora VI dan Aikikai ed allievo del Maestro Seigo Yamaguchi (1924-1996), ha tenuto il suo primo stage di Aikido in Europa.
Durante un pranzo in un ristorante giapponese della capitale abbiamo colto l’occasione per fargli alcune domande, non tanto sul suo percorso nell’Aikido, quanto su argomenti universali quali i princìpi dell’Aiki.
Intervista ad Elena Gabrielli
Elena Gabrielli ha iniziato la pratica dell’Aikido nel 1970 presso l’Aikikai d’Italia sotto la supervisione del Maestro Hiroshi Tada, IX dan dell’Aikikai di Tokyo. Formatasi alla scuola del Maestro Motokage Kawamukai, VI dan dell’Aikikai di Tokyo, nel corso degli anni ha praticato con Maestri di riconosciuta levatura internazionale. Si dedica all’insegnamento dell’Aikido dal 1975. Dal 1993 segue il Maestro Christian Tissier, VII dan dell’Aikikai di Tokyo, da cui riceve nel 2007 il VI dan Uisp/Ado. Autrice del libro L’Aikido Possibile, ed. Il Calamaio, 2000 (fuori stampa), dal 2007 è socio fondatore e dirigente nazionale del Progetto Aiki. Questa intervista ha avuto luogo nel 2005.
Intervista a Valter Francia
Valter Francia, 3° dan, è l’istruttore del Sakitama Dojo di Roma dal 1999. Nel 1982 l’interesse per le arti marziali lo porta a praticare il Karate (di cui a tutt’oggi è Insegnante Tecnico IV dan FILJKAM). Nel 1990 affascinato dai movimenti fluidi e armoniosi dell’Aikido, ne intraprende la pratica sotto la guida del M° Roberto Martucci, attualmente V Dan UISP-ADO. Attraverso numerosi stages, segue la linea dei maestri giapponesi Tamura, VIII dan, e Kawamukai, VI dan ell’Aikikai di Tokyo. Nel 1993, l’ncontro con i Maestri francesi Christian Tissier, VII Dan e Philippe Gouttard VI Dan dell’Aikikai di Tokyo, segna profondamente la sua pratica e a tutt’oggi segue il loro percorso tecnico.
Questa intervista è in realtà il riassunto di varie chiacchierate sull’Aikido ed è stata realizzata in origine per una rivista interna al dojo Sakitama.
Ho praticato Aikido con lui al Sakitama fino al 2010.