Incomunicabilità

pasqLe mie origini aikidoistiche dovrebbero essere note a chi segue questo blog. Forse qualcuno sa anche che c’è stata una rottura con le mie origini da qualche anno, non voluta da me, ma secondo alcuni da me causata per aver continuato ad invitare a Roma Philippe Gouttard per il suo consueto stage di primavera dopo che il mio dojo di provenienza, che lo organizzava ormai da circa un decennio, ha deciso di non invitarlo mai più. Cosa è successo? Nella mia opinione si è trattato di una impossibilità di comunicazione durata un paio di decenni ed esplosa in occasione di una sessione dan Aikikai tenuta da Philippe Gouttard in occasione del suo ultimo stage in quel dojo. Continue reading  

Aikido Hombu Dojo e lesioni

gouttard3A volte provo una certa ansia per il fatto di voler essere sempre all’altezza dei miei studenti anziani o di riuscire ad ascoltare chi vuole praticare con me. E’ un’ansia più mentale che fisica; di lesioni ne so qualcosa per il fatto di averle ricevute, vissute, rifiutate ed infine accettate, dato che è l’unico modo, ne sono certo, per poter superare certe ansie. Nella nostra pratica, la lesione è parte dell’insegnamento. Senza lesioni non si può progredire, dato che esse sono il modo in cui il corpo apprende cosa può e cosa non può fare. Ma la lesione non può essere un motivo per interrompere la pratica, quindi bisogna preparare il corpo a subire un trattamento che non può sopportare troppo a lungo. Continue reading  

Seishiro Endo per la terza volta a Roma – e io non c’ero

endoL’ho sempre sostenuto: l’Aikido è utile proprio quando il morale non è alle stelle. Evitare l’allenamento perché si è giù di corda è un po’ come evitare il cibo proprio perché si ha fame. Finché non si capisce questo non si è capito l’aspetto più importante di questa pratica.
Forse oggi dovrei affinare meglio il concetto, dato che è capitato proprio a me, lo scorso weekend, di evitare di prendere parte ad uno stage di Aikido molto importante e di grande richiamo, nonostante avessi pagato in anticipo. ll Motivo? Non me la sentivo, ero giù di morale… Continue reading  

Natalis Solis con i tuoi, Shunbun con chi vuoi…

eostreIICome tutte le feste cristiane, anche la Pasqua ha preso il posto di antichi festeggiamenti “pagani”. Così come sono state costruite chiese sulle rovine dei templi romani, le feste romane e pagane in genere sono state sostituite da feste cristiane in una vera e propria opera di sincretismo: al solstizio d’inverno, il Natalis Solis, è stato sovrapposto il Santo Natale; per la Pasqua è facile immaginare che l’antica festa in questione fosse legata all’arrivo della primavera in corrispondenza del relativo equinozio, celebrato in tutto il mondo fin dall’antichità, dai Celti alla Cina fino al Giappone, dove all’arrivo della primavera (Shunbun = equinozio) si commemorano i defunti. Il mito celebrato è ovunque legato al tema della rinascita dopo la morte, allegoria di un nuovo inizio dopo il buio inverno, così come di fertilità e rigogliosità. Continue reading  

Il Fair Play nell'Aikido

uke_and_toriBene, sappiamo tutti che l’Aikido non è uno sport (davvero lo sanno tutti?), quindi che c’entra il “fair play” qui? Come si fa a giocare sporco in Aikido se non c’è competizione, non ci sono gare né combattimenti? Beh, a volte può capitare che si incontri sul tatami qualcuno che non “sta al gioco” ed a volte può dare fastidio. Invece sarebbe bene incontrare di più di queste persone. Siamo così abituati a “gentili aikidoka” che, quando qualcuno non si muove manco a pagarlo mentre tentiamo di eseguire una tecnica che ci è sempre venuta bene, ce la prendiamo un po’. E’ giusto? No. Ma a volte anche sì – dipende… Continue reading  

Buon Natalis Solis e Kado Matsu a tutti!

stonehengeE’ noto come il Natale cristiano sia stato “posizionato” dalla Chiesa appena dopo il solstizio di dicembre, nella accorta opera di sovrapporre ad ogni festa pagana una festa cristiana, così come aveva fatto con le chiese costruite sui templi romani. La festa pagana del solstizio d’inverno (21 dicembre) era festeggiata sin da tempi immemori. Il sole raggiunge il suo punto più basso dell’anno a mezzogiorno sull’orizzonte il 21 dicembre (considerato astronomicamente l’inizio dell’inverno) e sembra fermarsi lì per pochi giorni (solstizio : il sole che “staziona”), poi “riparte” – ed è proprio questa la chiave di lettura. Si ricomincia, nuova vita, si va verso un tempo migliore. In occidente come in oriente, si festeggia l’inizio della fine della notte artica, un periodo duro e buio (il giorno più corto, dopo il quale le giornate si riallungano), salutando l’inizio di uno migliore, più luminoso e ricco di speranza. Continue reading