All’inizio di luglio, come ogni anno da dieci anni, un gruppo di fanatici dell’Aikido si riunisce a Mèze, sulla costa meridionale della Francia, per una settimana di allenamento intensivo sotto il sole cocente. Il centro Taurus, nei pressi del lago di Thau, ancora una volta ospita più di un centinaio di aikidoka su tatami di più di 1000 m2.
Aikido
Budo – estratti dal libro di Werner Lind
L'Aikido al servizio dell'inutile
Cosa intendiamo per gesti inutili? Sono tutte quelle situazioni o realizzazioni destinate a fallire in partenza. Prendiamo ad esempio gli attacchi con i colpi. Mai, nel corso della nostra pratica, succede che un praticante lasci il tappeto in barella dopo aver ricevuto un colpo. Mai succede che un praticante rimanga al tappeto a causa di un atemi che lo ha raggiunto. Non abbiamo mai preso un colpo diretto dato in piena coscienza da un nostro partner. E mai, dal nostro canto, abbiamo colpito qualcuno violentemente per fargli del male di peoposito o per punirlo di un errore o di una posizione sbagliata. Uke non otterrà mai, come risultato del suo attacco, un attacco nel senso reale della parola. Attaccare: distruggere, vincere, prendere il posto di…
La donna Samurai
La figura femminile ha avuto in Giappone un ruolo fondamentale se si pensa che la fondatrice del paese del Sol Levante fu proprio una dea, Amaterasu. Ma si contarono anche numerose imperatrici, tra cui alcune abili guerriere, come l’imperatrice Jingu (III secolo d.C.) che invase la Corea. Negli annali storici si trovano anche riferimenti a potenti sacerdotesse. Soltanto quando la Cina cominciò a influenzare il Giappone, la donna perse la sua importanza, fino a trasformarsi dopo il XIII secolo in un elemento sociale sottomesso al padre, al fratello, al marito, al figlio. Eppure nei secoli la donna giapponese ha saputo mantenere qualcosa dell’antica indipendenza, tanto da scrivere il primo romanzo della letteratura mondiale, il Genji Monogatari o combattere a fianco del proprio samurai.
Cosa vide Jigoro Kano alla dimostrazione di Aiki Budo di O'Sensei dell'ottobre 1930?
Un’analisi della dimostrazione di Aiki Budo di Morihei Ueshiba del 1930 dal punto di vista di Jigoro Kano
Molte biografie di Morihei Ueshiba contengono riferimenti alla visita del 1930 di Jigoro Kano, il fondatore del Kodokan Judo, presso il dojo temporaneo di Mejirodai per assistere ad una dimostrazione di Aiki-Budo. In tutti i casi si parla di come la dimostrazione di Ueshiba abbia notevolmente impressionato Kano, che alla fine commentò “Questo è il mio Budo ideale”. Dopo quella visita Kano inviò due dei suoi migliori allievi, Jiro Takeda, un esperto judoka, e Minoru Mochizuki, l’astro nascente del Kodokan e un prediletto di Kano, a studiare con O’Sensei.
Le origini antiche dell’Aikido
Il più antico documento letterario del Giappone, il Kojiki (“cronaca di antichi eventi”), è un testo shintoista che narra la storia della famiglia imperiale dal 554 fino al 628. In un passaggio si legge di una antica forma autoctona di lotta detta Tegoi: “… Quando Takeminakata no kami prese la mano di Takemikazuchi no kami, la mano divenne una colonna di ghiaccio, poi di nuovo cambiò nella lama di una spada, ed egli perse completamente ogni speranza. Poi, a sua volta, Takemikazuchi no kami prese la mano di Takeminakata no kami. Egli la tenne come se fosse un giovane giunco e poi la buttò via da parte.”