Nel 2024 ho compiuto 60 anni. L’idea di mia moglie era di raccogliere soldi tra amici e parenti per partecipare all’acquisto del miglior regalo immaginabile: l’anno prima avevo consociuto un costruttore di Viterbo, AL Custom Guitars, a cui avevo portato la mia Stratocaster per un setup. Come chitarra di cortesia mi aveva dato in prestito una delle sue realizzazioni, una splendida Stratocaster 3-tone sunburst con tasiera in palissandro costruita nel 2023. Era più o meno il modello che avrei idealmente voluto visto che era piuttosto simile alle specifiche Fender per gli anni 60 (io sono del 1964 ed ho sempre pensato che sarebbe stato carino avere una Stratocaster di quel periodo). Ne rimasi impressionato. Mia moglie notava che non riuscivo a smettere di suonarla, appena avevo tempo tornavo a prenderla. Mi piaceva semplicemente il contatto con lo strumento, invogliava a suonarla.
Il costo di una chitarra professionale non era previsto per quel che mi riguarda. Non pensavo di acquistarla ma l’enorme differenza di qualità con le chitarre a cui ero abituato (forse esclusa la PRS) mi fece riflettere. Poi superata la fatidica soglia, mia moglie ha insistito che sarebbe stato il caso di approfittare dell’occasione e pensare a quella chitarra che mi aveva così profondamente colpito. Ha così comunicato a parenti e amici che per i miei 60 anni il regalo migliore sarebbe stato un contributo volontario alla colletta per una nuova, speciale chitarra per il chitarrista invecchiato.
Confesso che avevo quasi deciso di comprare una Stratocaster simile ma marchiata Fender, sia per la possibilità di rivendita superiore, ma soprattutto per il costo più basso, non volevo pesare troppo sul bilancio familiare (una Made in Mexico con quel look costerebbe la metà). Ma in una vacanza a Londra ho provato sia una Made in Japan che una Custom Shop da oltre 3000 sterline e nessuna delle due mi dava quelle sensazioni. Al rientro ho chiesto di provare ancora la Strato AL Custom Guitars e me ne sono innamorato. Mi sono convinto e ho deciso di acquistarla. Sarebbe stata la chitarra dei 60 anni, la chitarra della vita.
Ho scoperto cosa significa quando senti dire che con uno strumento hai una relazione particolare. C’è anche il discorso qualità, che si tocca con mano (ed inevitabilmente paghi). Quando uno strumento ti colpisce sai che non ci sono alternative, è quello che fa per te, non ci sono santi. Se lo compri per investimento è tutto diverso, immagini che il valore salirà e pensi che un giorno lo darai via. Ma se non pensi di potertene separare, se sai che ti farà suonare meglio solo perché ti chiama, ti attrae, ti spinge a suonare, allora il discorso cambia. Non mi era mai successo, non avevo mai capito cosa intendevano dei musicisti quando parlavano di vera connessione col loro strumento…
Oltre ad alcuni amici, hanno contribuito all’acquisto mia moglie, nostro figlio e mia sorella. Ma mi fa piacere in particolare che abbiano contribuito i miei gentori, artefici tanti anni prima del più bel regalo della mia vita, la mia prima Stratocaster. Ero cresciuto col mito irraggiungibile della Stratocaster. Avevo 16 anni quando me ne regalarono una imitazione economica (la chitarra più amata). La diedi via quando presi la PRS EG4 e me ne pento ancora. Qualche tempo fai vendetti la PRS e realizzai il sogno di comprare una vera Fender Stratocaster. Portai con me i miei genitori in ricordo di quello splendido regalo di gioventù. Nell’entusiasmo non feci caso alla qualità costruttiva inferiore rispetto alla PRS. Mi bastava sapere di suonare una Stratocaster…
Passiamo al lato tecnico.
Il corpo è realizzato da due tavole di ontano di 45 mm incollate. Provengono da Madeiras Barber, in Spagna. Così come il manico in acero, AL Custom Guitars acquista le tavole, poi le intaglia e rifinisce interamente a mano, senza uso di CNC con computer! Il palissandro della tastiera è indiano ed il raggio di curvatura è un comodo 12 pollici. Manco a dirlo, il capotasto è in vero osso. Le meccaniche sono Gotoh vintage invecchiate, così come il ponte.
I pickup sono anch’essi fatti a mano da un altro artigiano italiano, Romano Burini. Si tratta del celebre DG Set, avvolto a mano con tecnica “scatterwound”, ad avvolgimenti sovrapposti. Il suono a cui mirano è quello di David Gilmour ma suonano semplicemente come una Stratocaster di qualità impressionante, dal suono molto più ricco e aperto. L’intera chitarra trasuda qualità ed è accattivante grazie al suo look vissuto donatole da un relic curato ma non troppo spinto applicato dalla AL Custom Guitars.
Non ho mai provato una Stratocaster degli anni 50 o 60. Immagino che la sensazione possa essere simile a quella che ho con questa AL Custom Guitars: il contatto con i legni, le vibrazioni che ti passa al corpo. Forse le Stratocaster originali erano così. Oggi non è possibile produrle interamente a mano a scala industriale. Una chitarra artigianale è più vicina alle prime Fender uscite dalle mani di chi intagliava il legno, curate col cuore, controllate accuratamente come si faceva un tempo e come un’industria moderna semplicemente non può fare. Forse una follemente costosa Custom Shop by John Cruz, che ho potuto provare alla AL Custom Guitars, può essere “come quelle di una volta”. Forse è paragonabile a una Strato aritigianale. Ma è da vedere. Una AL Custom Guitars è lì, a quei livelli. Se la gioca. E non è detto che non vinca…