La filosofia base della mia pedaliera è di utilizzare il minimo indispensabile ma della massima qualità possibile – fermo restando che spendere cifre assurde per un semplice pedale per chitarra è fuori da qualunque mia comprensione: mi sfugge totalmente il motivo per cui spendere migliaia (ma anche centinaia) di euro per un pedale overdrive. Penso al caso del Klon Centaur, di cui esistono pochi esemplari originali a costi inverosimili ed una miriade di ottimi cloni (il gioco di parole si presta benissimo) perfettamente adatti a fare quello che fa l’originale ad un prezzo enormemente più basso. Sicuramente la ragione principale è che chi può investe su un oggetto raro che aumenterà di valore.
A me comune mortale che suono in un gruppo cover serve versatilità, quindi oltre a diversi overdrive ho bisogno di qualche effetto di modulazione come phaser e delay. Trattandosi di rock/blues l’overdrive di qualità è fondamentale. Ma deve essere un overdrive che funzioni bene su un canale clean piuttosto cristallino o appena sull’orlo della saturazione, quale quello del mio Bugera V22 Infinium. Alla base del mio suono c’è quindi un Fulltone OCD 1.7 preceduto da un Tube Screamer TS808 e seguito da un Way Huge Conspiracy Theory (clone Klon Centaur). Per i suoni più distorti ricorro a un ottimo Nobels ODR-1 Mini. Quindi il crunch base me lo dà l’OCD a bassi gain, mentre la spinta gli è data dal TS808 usato come booster e il Klon a seguire fa da treble boost a dare più chiarezza e definizione. A monte c’è il fido compressore Boss CS-3 usato con parsimonia seguito da un phaser Small Stone, e a valle un delay DD-3:
Tuner > Compressore > Phaser > TS808 > OCD > Nobles > Klon > Delay
Ho abbracciato l’idea di una pedaliera fatta di elementi un po’ più classici, tipo un TS808, il Nobels e un clone del Klon. Adesso un po’ di storia…
Quando, in età ormai “avanzata”, ho ripreso a suonare la chitarra attivamente in un gruppo, sapevo poco o nulla sugli effetti a pedale. Da ragazzo avevo solo un distorsore, il Boss Heavy Metal HM-2. Molto più avanti optai per un multieffetti digitale della Zoom. Poi il nulla per anni. Anche dopo i miei nuovi inizi, presi un multieffetti Zoom, l’ottimo Multistomp. C’è da ammettere che fa un lavoro egregio, è molto consigliato, specie per chi, come me, non lavora da professionista, tantomeno in studio. Al mio livello non servirebbe niente di più. Ma…
Fulltone OCD v. 1.7
Qualcuno mi fece sentire due pedali che mi hanno poi costretto a cambiare impostazione: l’overdrive/boost CAE/MXR MC-402 e soprattutto il famoso Fulltone OCD. Potrebbero sembrare due pedali che in parte si equivalgono (2 overdrive), ma l’OCD è davvero su un altro pianeta! Una tiepida notte di primavera, insonne davanti allo schermo del computer, navigai su eBay e trovai un Fulltone OCD usato a prezzo invitante. “Sì, lo voglio! Deve essere mio!” pensai tra i fumi dell’alcol… In totale segreto cliccai su “compralo subito” e ne attesi l’arrivo dagli USA. Nessuno lo seppe mai…. 😉
Le sonorità che mi piacciono sono quelle blues-rock, tipo amplificatore a valvole al limite della saturazione, da mandare oltre quando serve per assoli o altro. Ma un amplificatore a valvole all’inizio non l’avevo. Quindi basavo il mio suono sul CAE/MXR col gain a ore 9 (a zero non suona) e l’OCD pensava a distorsioni più corpose.
Ma dell’OCD mi piace il modo in cui suona con livelli di gain medio/bassi: risponde benissimo alla dinamica della mano destra e al volume della chitarra, pulendo il segnale fino a diventare quasi “clean” quando si abbassa il volume della chitarra (troppo trascurato dai più) o quando si pizzicano più delicatamente le corde; alzando il volume o aumentando la dinamica delle plettrate, il suono si distorce progressivamente, mimando molto bene il comportamento di un amplificatore a valvole che va in saturazione.
“Not an inside joke, just whenever I make a change to the PCB, whether it be a word because of a Trademark change, a new logo, etc It received a ‘revision’;
I don’t think there’s a much difference between a 1.4 and a 1.7, but I’m sure I could get someone on the internet to argue with me 😉
1.7, the final revision for the OCD, have larger very large 100uf or 47uf filter caps in the power supply, which theoretically could Bass up/warm up the sound a bit. Theoretically that is. Practically, ehhh, maybe.”
Mike Fuller
Si discute molto sulle differenze tra le varie versioni OCD 1.x. Gli OCD v. 1.1 – 1.3 sono i più quotati nell’usato. Anche la versione 1.4 lo è, ma c’è consenso generale (a parte il costruttore stesso che dice che non c’è differenza) che le successive abbiano un suono più aperto e un minore avvallamento della risposta sui medi (in particolare la più recente 1.7 come il mio OCD); spesso gli OCD vengono spesso boostati con Tubescreamer a precederli nella catena.
Se si possiede un ampli a valvole di qualità, l’ideale sarebbe usare il suo canale clean al limite della saturazione, ed utilizzare un overdrive (OCD o altri) per “boostare” il segnale ed aumentare la distorsione quando serve – è il motivo per cui sono stati originariamente progettati i pedali overdrive, a partire dall’Ibanez Tube Screamer.
Ibanez Tubescreamer
Per un periodo ho usato un Tubescreamer TS9 reissue per boostare l’OCD nei soli per compensare la supposta carenza di frequenze medie, necessarie per uscire dal mix, anche se nel mio caso sembra che il problema sia di minore entità, essendone l’OCD 1.7 meno povero. Comunque mi consigliarono di abbinargli un Tube Screamer o simili per uscire dal mix e io presi dapprima l’ottimo clone Electro Harmonix East River Drive, che è il clone del TS808 realizzato con componentistica suggerita dal più famoso “modder” di Tube Screamer e altro, l’ottimo Mike “Analogman” Piera. Quest’ultimo mi aveva consigliato gentilmente per email un pedale Ibanez vero, perché costruito come un carro armato e quindi eterno, nonché modificabile tranquillamente se un giorno avessi voluto. Così dopo un po’ ho venduto l’ERD ed ho acquistato un Ibanez TS9 reissue degli anni 2000. Non c’è che dire, la costruzione è solidissima, un po’ bruttino per i miei gusti ma un classico che volevo avere in pedaliera. Mi sono praticamente tolto uno sfizio perché in realtà non fa assolutamente nulla in più del suo ottimo clone Electro Harmonix (che in realtà usa il chip corretto del TS808, non quello dell’odierno TS9) a parte essere evidentemente più robusto. Usato come booster dell’OCD funzionava benissimo, faceva proprio quello che serve, come mi avevano consigliato. Ma da quando ho un buon valvolare come il Bugera V22 Infinium che mi permette di discernere meglio le varie sfumature sonore, innescando il TS9 storcevo il naso. I suoi detrattori lo accusano di un suono, appunto, “nasale” ed è esattamente quello che percepisco io. Lascio un po’ il beneficio del dubbio per il fatto che non ho una grandissima esperienza e forse sono io a non comprenderlo.
In realtà quando presi il primo, il clone TS808 Electro Harmonix East River Drive, ne rimasi colpito. Mi volli togliere lo sfizio di un Ibanez vero e quindi presi un TS9. Ma in particolare sul mio nuovo Bugera V22 avevo l’impressione che togliesse troppo al suo suono. Lo vendetti di corsa. L’acquirente provò a chiedermi la restituzione perché non gli sembrava il suono TS9 che si aspettava. Gli dissi che anche io mi aspettavo altro e alla fine mi ero arreso all’idea che il Tube Screamer non mi piacesse. Poi mi venne in mente che magari era una versione con un chip diverso e magari un suono meno “classico”. Forse per quello avevo un ricordo migliore dell’ERD? O perché quest’ultimo era un TS808? Mi venne voglia di un TS808 originale. Anche perché i chitarristi come me di solito lo amano: Fender Stratocaster, amore per SRV… forse mi sbagliavo io per la mia poca esperienza coi pedali? Visti i dubbi alla fine ho deciso per un Tube Screamer Mini da aggiornare in un eventuale futuro alla versione “normale”.
Devo dire che la mia Strato > TS808 > Bugera V22 va che è una bellezza. Mi diverto molto a suonare. Quindi forse l’acquirente del mio TS9 aveva ragione a non riconoscere il suono che si aspettava. O magari sono uno di quelli che preferisce l’impostazione TS808 a quella del TS9 (ci tengo a precisare che, come sottolineano i tecnici che costruiscono pedali per lavoro, non è il suono del chip diverso che sentiamo ma è lo stadio finale del TS808 che è diverso da quello del TS9 e gli dà un’impronta timbrica diversa).
Per un periodo, convinto da una serie di video che ne raccontavano la storia e l’apprezzamento dei professionisti, avevo aggiunto per un po’ in catena il Nobels ODR-1 Natural Overdrive di produzione tedesca. Come dice il nome, a differenza del Tube Screamer non è povero nelle bande di frequenza al di fuori di quelle medie, ha sia bei bassi che begli alti. Non altera minimamente il suono della chitarra o dell’amplificatore ed ha un overdrive morbido e piacevole. Tutti i recensori ed utilizzatori ne sono semplicemente entusiasti.
Molti dicono che funzioni anche meglio di un OCD, sicuramente l’overdrive di maggior successo nel mercato. Ma io non l’ho certo sostituito con il Nobels, li ho affiancati. La mia idea è stata di usare l’OCD per un crunch di base, il Nobels per gli overdrive più spinti e il CAE/MXR per le distorsioni/fuzz. Ero molto soddisfatto del suo suono ma in effetti i due pedali si equivalgono: sono entrambi degli overdive full-band. Per quanto il Nobels mi piacesse molto, se dovevo scegliere tra i due avrei sicuramente tenuto l’OCD a cui sono davvero molto affezionato. Ho quindi rivalutato l’idea di un Tubescreamer per boostare l’OCD e un Klon a valle per dare corpo e definizione. Alla fine ho venduto il Nobles a un professionista vero, ora è in ottime mani, quelle di Capitan Fede, chitarrista di Ligabue ed ex Litfiba!
CAE/MXR MC-402 Boost / Overdrive
Per anni ho avuto in pedaliera l’ottimo ma secondo me frainteso CAE/MXR MC-402 di Jim Dunlop, utilizzato da Kenny Wayne Shepard, The Edge, Slash, Joe Perry. Due pedali in uno per uno strumento forse un po’ sottovalutato anche dal sottoscritto: prima lo utilizzavo con la manopola del gain a ore 9, dove si comporta come overdrive “puro” e non come distorsore fuzz. Inserivo l’OCD per distorsioni più pesanti (lavoro che svolge bene ma in effetti mi piace molto di più a gain bassi) e per un po’ ho basato il mio suono sullo splendido MXR, tra l’altro costruito in maniera eccellente e dotato di una sezione boost pulita, che aumenta solo i decibel del segnale, quando serve più spinta. Quando dico due pedali in uno intendo in senso letterale: il boost di questo pedale è in realtà il famoso line driver (buffer) boost MXR/CAE MC 401, uno dei boost più trasparenti in commercio, adatto anche a tirare su il segnale perso tra varie connessioni in pedaliera. Mentre la sezione overdrive in realtà è la riproduzione del CAE OD-1 “Black Cat”, noto anche come Freddie Fuzz, creato da Fred Bonte quando era il tecnico di Eric Johnson e Bob Bradshaw della CAE. Il Black Cat, come l’MC402, utilizza l’operazionale di alta qualità Analog Devices OP275. Il Black Cat Freddie Fuzz è un fuzz/overdrive in stile Big Muff/Rat che è stato usato anche da Steve Lukather e Jeff Beck. Quindi è bene sottolinearlo prima di criticarlo: il CAE/MXR MC402 è un fuzz, non un overdrive! Poi abbassando il gain si comporta come tale, e anche abbastanza bene…
Questo potrebbe spiegare anche il posizionamento del boost dopo la sezione “OD” invece di prima: molti ritengono che i fuzz vanno meglio posizionati prima di boost e overdrive. Il Freddie Fuzz è un fuzz che pulisce il suono molto bene a gain bassi e quindi si comporta un po’ come overdrive. Quando si legge in giro di questo pedale si trova apprezzamento per la sezione boost, meno per quella overdrive. Ma bisogna capire che è un fuzz e come tale si comporta. Sul pedale c’è scritto overdrive perché per i produttori è il CAE OD-1, che è identico al Freddie Fuzz. Infatti lo uso, ora che l’ho capito, per sonorità Big Muff o Rat tipo Gilmour o Hendrix, spostandolo quindi al ruolo di fuzz/distorsore, usando gain oltre le ore 12, anche fino a ore 3 o più. Non è un fuzz al germanio ma fa il suo “sporco” lavoro, non lo ritengo scadente come spesso leggo.
Oggi l’MC 402 non l’ho più, sacrificato per sostituirlo con un Nobles ODR-1 per le distorsioni più spinte e il clone Klon per boostarlo in volume e aggiungere chiarezza.
Un clone Klon: Way Huge Conspiracy Theory
La mia esperienza con i Tube Screamer mi aveva fatto pensare di essere uno di quelli a cui quel suono non piace. Pensavo di essere nella classe di chitarristi che gli preferiscono il Klon Centaur. Prodotto negli anni 90 in pochi esemplari e con una circuitazione nascosta e tenuta segreta, il Klon è stato pensato per non togliere bassi e alti come il Tube Screamer ma per boostare i medio-alti. E’ stato immediatamente apprezzato da molti e il costo degli originali usati ha raggiunto livelli assurdi. Con la tecnologia moderna molte case sono state in grado di retro-ingegnerizzare il circuito del Klon ed hanno creato degli ottimi …cloni. La Electro Harmonix è famosa per il suo Soul Food a cui ho pensato per molto tempo. Uno dei cloni più apprezzati è il JD Rockett Archer, ma è abbastanza costoso per le mie possibilità. Mentre rivalutavo l’acquisto di un TS808 per boostare il mio OCD, alcuni ottimi video di That Pedal Show mi hanno convinto sia di questa mia scelta, che di quella di considerare davvero anche un clone del Klon! E’ ottimo a valle di un overdrive full-band come l’OCD o un Nobels. Un Ibanez TS808 reissue si trova usato a minimo 130 euro. Alla stessa cifra sono incappato in un clone Klon apprezzato da moltissimi: il Way Huge Conspiracy Theory (distribuito da Dunlop come MXR). Conoscevo il marchio perché Joe Bonamassa ha creato con loro l’Overrated Overdrive. Ne immaginavo la qualità superba. Alla fine ho preso la decisione di investire la cifra maggiore su un ottimo Klon e non rischiare troppo sul Tube Screamer visti i precedenti, prendendo un ottimo TS808 Mini.
Ragionamenti, ecc.
Avevo dapprima sostituito il delay Boss DD-3 (ed eliminato il compressore Boss CS-3) avendo constatato che i loro buffer “vecchia maniera” jfet fanno perdere qualcosa di evidente al suono. Come delay ho provato quindi un TC Electronics Flashback prima serie che è true-by pass. Non è durato molto. Se il DD-3 causava un piccolo degrado del segnale pulito, il suono del Flashback non mi convinceva, a tal punto da tenerne basso il livello, fin troppo. Mi mancava il bel suono del DD-3, che a detta di alcuni è anche migliore del più moderno DD-7: il DD-3 non è altro che l’apprezzatissimo DD-2 modernizzato nell’assemblaggio elettronico (monta anche un chip diverso). Alle fine ne ho ricomprato un altro usato, sempre made in Taiwan, quindi di recente produzione, persino in condizioni molto superiori a quello che avevo prima.
In casi più rari attivo anche un Electro Harmonix Small Stone per effetti phaser nei brani che lo richiedono. Ho eliminato anche il chorus. Niente più oltre all’accordatore, che potrà in futuro diventare un recente PolyTune della TC Electronics per fornire servizio di buffering in entrata. Sono convinto che in pedaliera la semplicità sia tutto, non ho quindi molti pedali, ma da quando ho un valvolare così trasparente e pulito, mi rendo conto che anche una pedaliera così limitata toglie qualcosa al suono originale. Così sto cercando il giusto equilibrio tra pedali true bypass e buffer: l’ideale è avere quanti più true bypass possibile ma con un buffer di qualità almeno alla fine, meglio se anche all’inizio della catena. L’ideale sarebbero due buffer dedicati, ma con solo 7 pedali posso permettermi di avere due pedali buffer bypass al posto di due buffer dedicati. Almeno per ora…
Delay, phaser, mi servono solo in casi particolari, per sonorità meno blues-rock, magari più ricercate (li uso nelle cover dei Pink Floyd). Grazie alla tecnologia Infinium, il mio valvolare da 22, usato in modalità triodo anziché pentodo, può essere spinto a leggera saturazione sul canale clean con il classico TS808. Da lì parto per avere diversi livelli di saturazione overdrive con la catena OCD > Nobels > Klon. In spazi più aperti, in occasione di esibizioni dal vivo, posso riportare il V22 a modalità pentodo per avere più “headroom”. A casa ho il Bugera V5 Infinium, che invece va in saturazione se utilizzato a basse potenze, selezionabili con l’apposito switch sul retro. Ed in pratica realizzo la stessa modalità: un overdrive funziona bene se si aggiunge alla naturale saturazione della valvole. Questa si può ottenere tenendo alto il volume dell’amplificatore ed abbassando quello della chitarra, cosa che consente anche di avere riserva in caso si necessiti spingere di più.
Quindi ecco la mia pedaliera attuale, nel segno della semplicità e del “less is more” inglese: il suono dei pickup della mia Stratocaster Classic Series 50s messicana ha poco o nulla da invidiare alle varie riedizioni made in USA. Pare non siano poi così da meno delle varie opzioni sostitutive disponibili e replicano abbastanza fedelmente il suono delle Strato anni 50. Questo suono entra in pedaliera bypassando il necessario tuner Korg, rapido e preciso (considero un Boss in futuro anche per avere un buffer in ingresso) > poi bypassa anche il phaser Small Stone, usato solo all’occorrenza (ho provato a tenerlo dopo i distorti ma mi piace davvero meno) > a questo punto entra nel TubeScreamer in versione TS808 Mini ed esalta i medi fornendo la sonorità ben nota ma soprattutto la spinta nei medi in uscita nel pedale seguente > il cuore, la base del mio suono, il Fulltone OCD, overdrive “trasparente”, nel senso che ha una risposta più o meno uguale su tutto lo spettro, ma che utilizza hard clipping e lo preferisco a livelli di gain medio-bassi > quando servono overdrive più spinti mi piace il Nobels, il segreto dei session man, anch’esso molto trasparente, che utilizza una combinazione intelligente di soft e hard clipping; parto da qui, il resto è un aiuto > il suono entra in un circuito clone del Klon Centaur, overdrive dal suono aperto e chiaro, usato all’occorrenza sia per stabilizzare l’overdrive di base, che come base per il suono generale > a chiudere il tutto il Boss DD-3, il delay per eccellenza che fa anche da buffer e tira su il segnale dopo che ha attraversato tutti i miei (pochi) pedali.
Quindi il mio suono è basato principalmente sulla presenza dell’OCD che uso a gain medio-bassi per spingerlo oltre col Tube Screamer. Quando mi fecero provare l’OCD la prima volta fu amore a primo ascolto. Da allora è rimasto fondamentale. E’ favoloso, in particolare con impostazioni di gain medio-bassi. Dato che col gruppo facciamo cover di diverse band mi serve però un minimo di versatilità (gli effetti a tempo e modulazione mi servono più che altro per quello).
Per un po’ ho usato un chorus, che ho voluto provare e quindi ho preso un economicissimo TC Electronics Afterglow, che comunque è un buon chorus analogico che utilizza la tecnologia “bucket brigade”. Il suo più grosso difetto sono le dimensioni, ora che sono votato alla pedaliera minimalista. Ho eliminato anche il compressore dato che se cerchiamo tanto la dinamica non vedo perché limitarla; ma a volte servirebbe sui puliti dove limita anche un po’ la “botta” iniziale dell’attacco alla plettrata. Anche la funzione di sustainer è utile all’occorrenza e funziona bene come boost abbastanza trasparente. Il Boss è un gran pedale, come tutti i Boss: una sicurezza (ma la compressione del CS-3 è molto spinta rispetto al predecessore CS-2 perciò più ricercato e costoso). Lo stesso vale per il delay digitale Boss DD-3, economico, eterno, affidabile. Ho sognato a lungo l’analogico MXR Carbon Copy ma il Boss costava la metà e non era necessario avere un delay analogico. Alla fine per avere un true-bypass nella sua posizione ma soprattutto per la pulizia del suono quando non è in uso ho preferito un TC Electronics Flashback. Rapidamente ho constatato che mi mancava il bel suono del DD-3 e ne ho ricomprato un altro…
Mi era spiaciuto dar via il TS9 (non tengo cose che non uso, non posso); è andato bene come boost per l’OCD. Ma con l’arrivo dello Xotic SS, che all’occorrenza ha uno switch mid-boost per emulare un Tubescreamer con tanto di chip JRC4558, non vedevo ragione di tenerlo, se non il fatto che è un pedale storico. Ma poi mi è tornata voglia di rivalutarlo, cercando un TS808 che magari suona meglio nella mia catena. Al momento quindi va bene il Tube Screamer Mini ed anche lo Xotic è partito…
Quando decisi di prendere un clone del Klon Centaur, valutavo dapprima il famoso Soul Food della Electro Harmonix o meglio ancora un Archer o Tumnus. Ma senza dubbio uno dei migliori è il Way Huge Conspiracy Theory (nome adattissimo ai nostri tempi!), da inserire a valle dell’OCD. Rispetto al TS9 si dice che sia più cristallino, ha un attacco netto e rapido e evidenzia i medio-alti invece che i medi e basta. Avevo scelto l’opzione più utilizzata dai professionisti session-men di tutto il mondo: il tedesco Nobels ODR-1. Per il suono crunch di base ho però perfetto l’OCD. Con il Nobels gli altri membri della band spesso lamentavano di non sentirmi quando lo utilizzo. Ha un bel suono ma anche un Tubescreamer o Klon hanno le loro ragioni di esistere, così ho deciso di dare alla mia pedaliera un’impostazione classica: da un eccellente video di That Pedal Show ho appreso che è prima fondamentale scegliere l’overdrive il cui suono si preferisce, magari “trasparente” o comunque full-band, e partire da quello; per me è ormai chiaro che si tratti del favoloso Fulltone OCD. A questo va bene abbinare un Tubescreamer prima come booster, per stabilizzare il tutto ed “uscire” con i medi. A seguire, dopo la catena gain, è consigliato un pedale tipo Klon che col suo attacco chiaro e la suo brillantezza aggiungono il dovuto corpo all’occorrenza. Dopo aver venduto l’ODR-1 ne ho sentito la mancanza e l’ho ripreso in versione Mini, il suono è identico ed il prezzo no… un altro grande ritorno ma è così, con gli effetti a pedale si sperimenta…
Piccolo approfondimento sul concetto di distorsione e/o overdrive
Quando l’ampiezza di un segnale viene amplificata oltre le capacità del sistema (i picchi arrivano al limite superiore e inferiore della dinamica consentita), essi vengono in qualche modo smussati: la capacità di amplificazione del segnale è stata raggiunta e qualunque ampiezza superiore al limite di saturazione delle valvole o dei transistor viene tagliata (clipped). Può accadere in modo dapprima meno drastico (soft clipping = overdrive), poi sempre più pesantemente (hard clipping = distorsione). Al limite la forma d’onda scompare e rimane il cosiddetto dente di sega, un segnale di forma quadrata il cui suono estremamente distorto è detto “crunch” o “fuzz”. Gli effetti a pedale per chitarra replicano questo fenomeno con i loro circuiti elettronici. I pedali overdrive possono essere usati per aumentare la saturazione del segnale che arriva ad un amplificatore valvolare, spingendolo ad un clipping più pesante (una distorsione sempre più intensa).
E’ da evitare su un amplificatore a transistore dove anche il soft clipping non genera un bel suono; meglio utilizzare il pedale overdrive per “mimare” la saturazione di un amplificatore a valvole. Se l’amplificatore a valvole è così potente (80-100W, ad esempio) da non andare in saturazione molto facilmente, bisognerebbe utilizzare livelli di gain così elevati da risultare esagerati in una situazione di studio, sala prove o piccolo palco. Meglio generare l’overdrive solo grazie al giusto pedale. Altrimenti un amplificatore a valvole meno potente (30-40W) potrebbe raggiungere la saturazione e donarci il bel suono che desideriamo a volumi più bassi ma sempre sufficienti per suonare live con una batteria. L’amplificatore a transistor per questi casi è meglio sia almeno di 60-80W, abbastanza per non arrivare al clipping e per farsi sentire – sempre regolare il volume dei pedali in modo che non tolgano, né aggiungano volume al segnale originale (unity gain).