Regolare un giradischi Thorens – riepilogo

Internet è una fonte incredibile a riguardo, ma è bene conoscere un po’ di inglese, almeno in forma scritta. Questo era l’ultimo dei miei problemi: per via del fuso orario, la mattina ricevevo consigli dall’Australia, durante il giorno dall’Inghilterra, la sera da Nord America.

Seguendo questi consigli rimossi i piedini e il fondo del mio (adottato) Thorens e lo misi capovolto sul tavolo. Non li ho mai più rimontati visto che a detta di tutti il pannello di fondo in formica è più dannoso che altro e i piedini in gomma sono alquanto insignificanti. A quei tempi il nostro piccoletto aveva solo 4 mesi. Aspettavo che lui e mia moglie si addormentassero e mi mettevo al lavoro di sera tardi. Poi andavo a letto e la sera successiva applicavo i consigli ricevuti dai forum. E’ stato anche divertente. Questo giradischi, come i Linn, gli AR ed altri, si basa su un sistema di sospensione detto a controtelaio flottante (vedi immagine a destra da theanalogdept.com): in colore rosso, un lamierino metallico (detto sub-chassis o sotto-telaio) a forma vagamente triangolare (anche foto a sinistra – Thorens capovolto, sempre theanalogdept.com) è il supporto su cui è fissato il braccio e su cui poggia il controtelaio (giallo). Questo è la base rotante su cui a sua volta poggia il telaio (il piatto del giradischi, in grigio nello spaccato a destra) ed è collegata al motore (viola, in verde la sua puleggia) per mezzo della cinghia. Il sistema sottotelaio+controtelaio+telaio è disaccoppiato dallo chassis per mezzo di tre molle (in blu nell’immagine in alto a destra, indicate da frecce rosse nella foto in alto a sinistra).hifi-thorens_subplatter Rimosso il pesante telaio metallico, il piatto su cui poggiamo i dischi, ci appare il controtelaio, col suo perno al centro, e la cinghia che lo collega al motore. Se la cinghia è vecchia la possiamo buttare e sostituirla, altrimenti la si può pulire con garza e alcol e poi immergere in borotalco, meglio se maneggiandola con guanti di lattice. Rimuovendo il controtelaio si possono constatare le condizioni di salute del suo perno (foto a sinistra), che è infilato nel pozzetto verticale di cui vediamo l’aspetto esterno nella foto del Thorens capovolto (il cilindretto verticale nel mezzo del contro-telaio). Il perno non deve presentare solchi o abrasioni e deve essere ben oliato, in modo da girare fluidamente senza far rumore e senza vibrare.

Le sospensioni

Per accedere alle molle di sospensione il giradischi va capovolto facendo attenzione all’olio nel pozzetto del perno: se è vecchio meglio svuotarlo, altrimenti metteteci un tappo. Nella foto del Thorens capovolto, le tre frecce rosse indicano le tre molle che isolano meccanicamente il sottotelaio dal telaio. hifi-thorens_springsLe molle (a destra) offrono la sospensione, progettata per smorzare le vibrazioni esterne, prevalentemente provenienti dagli altoparlanti, ed isolare telaio e braccio di lettura dall’ambiente. Le sospensioni vanno smontate utilizzando un cacciavite a tubo adatto ai bulloni che le trattengono, ma solo dopo averle segnate con colori diversi in modo da rimetterle ognuna dove era. Ogni parte (molla, rondella, bullone e i due gommini superiore ed inferiore) va lavata con acqua e detersivo per piatti, grattando (solo le parti metalliche) con una spugnetta metallica; il tutto va poi conservato, assieme alla cinghia, in una busta con borotalco in cui asciugherà completamente. Vi sono anche dei tondini di materiale spugnoso che si possono tranquillamente gettare, non servono a nulla. Se le molle non dovessero più riuscire a fare il loro lavoro andranno sostituite.

Nel frattempo possiamo approfittare per rivestire l’interno del mobile con pasta per lavelli, un materiale smorzante (blue tac per gli anglosassoni – in Italia è bianca e si usa per sigillare lo spazio tra lavello e muro). Rimontato il tutto si rimetterà in piedi il Thorens, facendo bene attenzione che le tre viti siano centrate nelle molle (come nell’iimagine in alto a destra tratta dal manuale originale) che anche la base del braccio, fissata al sotto-telaio, sia libera di oscillare verticalmente nel suo alloggio, senza toccare il telaio. Poi, armati di olio per macchine per cucire o armi, passeremo ad oliare il perno e la sua sede prima di riposizionare il controtelaio. A questo punto possiamo rimettere la cinghia al suo posto, poi il controtelaio ed il telaio e procedere alla regolazione

hifi-td1Il tutto va fatto con un disco ed eventuale clamp smorzante su di esso, ossia nella situazione di normale lavoro del giradischi. Ho utilizzato quattro lattine per tenere il Thorens sollevato sul suo posto di lavoro e poter accedere dal basso ai bulloni che regolano le tre molle. Il gioco consiste nel regolare la tensione delle tre molle in modo che sopportino il peso del sottotelaio+controtelaio+telaio e tutto il resto lasciandoli sospesi (foto a sinistra): se troppo basso, il lamierino del sottotelaio tocca contro dei fermi in legno messi lì apposta per non farlo scendere troppo – il controtelaio si bloccherebbe sullo chassis del giradischi e non potrebbe più girare; se troppo alto, il lamierino si bloccherebbe sotto lo chassis del giradischi sollevando troppo il controtelaio, tanto da far sfuggire la cinghia. Insomma, con un po’ di pratica, stringendo e allentando a turno i bulloni regolatori delle tre molle (due di essi evidenziati nella foto in alto a sinistra), si raggiunge la posizione ottimale, in cui il sistema è libero di oscillare tra i due limiti superiore ed inferiore.

Appena il sistema è un po’ libero di muoversi in senso verticale, è bene assicurarsi ancora che le tre molle siano perfettamente centrate sulle loro viti (disegno in alto a destra) e che la base del braccio lo sia nella sua vaschetta in modo che tutto possa oscillare verticalmente senza toccare alcuna parte del telaio. hifi-td2A questo punto bisogna armarsi di altra pazienza e posizionare una livella a bolla sul disco per regolare le molle ulteriormente affinché il piatto possa ruotare senza oscillazioni su un piano perfettamente orizzontale (foto a destra). Raggiunto lo scopo si possono eliminare le lattine e conservarle per la prossima regolazione (circa una volta l’anno?). A questo punto proviamo a valutare l’efficienza delle molle dando un colpetto col dito al disco, nell’area dell’etichetta, in senso verticale: il sistema telaio/controtelaio/braccio dovrà essere in grado di oscillare verticalmente almeno 4-5 volte prima di smorzarsi progressivamente. Se non lo facesse dovremo ricominciare d’accapo con la regolazione delle molle. Altrimenti significa che alcune di esse, se non tutte, hanno perso negli anni le loro capacità elastiche e non ce la fanno più a supportare il peso e ad ammortizzarlo. Si può provare a scambiarle di posto, altrimenti andranno sostituite. Dovrebbe essere possibile reperirle. Potrebbero essere utilizzate le molle della Linn, progettate per supportare un peso ben maggiore, troppo forti per i Thorens. Si dovrebbe intervenire con pesi per aumentare la massa sottotelaio, e magari anche quella del controtelaio, un bel problema visto che devono necessariamente essere distribuiti in modo uniforme, altrimenti la rotazione regolare sarebbe impossibile. Nel mio caso, almeno due delle molle hanno questo problema (quelle evidenziate nella foto in alto a sinistra), ma sono riuscito ad ottenere il giusto equilibrio stringendole quasi al limite della loro lunghezza. Per ora mi consentono una sospensione ottimale, ma lavorano al limite. Probabilmente un giorno le dovrò sostituire…

Montare la testina

La posizione della puntina deve essere alla giusta distanza dal perno del braccio. La Thorens forniva un cappuccio (headshell gauge) per il monta testina di serie (TP60 nel TD-165 in mio possesso) come guida per il corretto posizionamento della puntina. Non avendolo, mi sono ricostruito le dimensioni dal disegno in scala sul manuale del TD-165: hifi-TP60dai miei calcoli, la puntina deve ricadere a circa 24-25 mm in verticale dall’estremità esterna del monta testina TP60 e 7-8 mm in orizzontale da esso (clicca sul disegno a destra per il dettaglio). Con ulteriore pazienza, smontato tutto il blocco testina e coricatolo capovolto su un tavolo è abbastanza facile prendere queste misure e allineare la testina spostandola avanti e dietro fino alla giusta posizione. Il problema con certe testine (con la mia Grado Prestige Gold, ad esempio) è che non sono abbastanza “alte” e la loro puntina sarà sempre a meno di 24 mm dal “tetto” del monta testina. Bisogna usare degli spessori (“shims”, in inglese). Ne esistono di appositi in commercio ma non riuscendo a reperirli con facilità ho risolto in modo “artigianale”: le schede in plastica delle SIM card per telefoni cellulari, la parte che normalmente si butta (nonostante vi siano scritti PIN e PUK) una volta staccata la SIM nuova; lo spessore era proprio la metà della distanza che mancava per allineare perfettamente la mia puntina. Mi sono ritagliato due pezzetti rettangolari e li ho frapposti tra la testina Grado e il monta testina Thorens, riuscendo così a posizionare la puntina ai fatidici 24 mm di distanza.

Regolare l’altezza del bracciohifi-vta_flr_set

Altra operazione di gran pazienza è la regolazione in altezza del braccio TP11 in dotazione di serie al TD-165: un braccio deve essere perfettamente orizzontale durante la lettura o al massimo in leggera discesa verso la testina. In realtà la questione è quella di fare in modo che la puntina tocchi il solco del disco con l’angolazione giusta. Si parla infatti di regolazione dell’angolo verticale (Vertical Tracking Angle = VTA), ma sarebbe più giusto preoccuparsi dello SRA (Stylus Rake Angle). Diciamo che per una prima regolazione abbastanza sufficiente, un braccio quasi orizzontale dovrebbe andar bene per la conformazione di quasi tutte le testine. Nei Thorens dell’epoca occorre una brugola di apposite dimensioni per svitare le 2 viti che bloccano il perno del braccio e regolarlo all’altezza giusta, in modo che da lì il braccio non scenda, né salga verso la puntina poggiata sul disco. Le due viti a brugola sono una sul lato destro della base del braccio (foto in alto, relativa al simile TP16 installato su TD160), una sul retro. Prima di serrare le 2 viti a brugola, è bene controllare che i due braccetti del peso per l’antiskating, che nel frattempo si saranno inevitabilmente spostati, siano perfettamente paralleli quando il braccio è posizionato nel suo fermo (vedi 2 paragrafi più avanti).

thorens-armrestAltra regolazione da fare perché influenzata dall’altezza del braccio è quella dell’altezza dell’alzabraccio. La vite a brugola che lo serra va allentata (foto a lato da vinylengine.com) e l’alzabraccio va posizionato in modo tale che non tocchi il braccio mentre la puntina è poggiata sul disco. Sembra ovvio, ma dopo aver regolato l’altezza del braccio può succedere che la puntina non riesca a scendere sul disco per via dell’alzabraccio troppo alto…

Allineamento della testinahifi-millimetrata

Specialmente dopo aver fatto tutti questi aggiustamenti, è spesso necessario verificare il corretto allineamento della testina. Durante la riproduzione la puntina scivola dal primo all’ultimo solco del disco. essa non può essere perfettamente allineata su ogni singolo solco. Calcoli teorici hanno prodotto il punto più vicino e quello più lontano dal centro del disco in cui la testina deve avere il migliore allineamento possibile (in modo da avere un errore hifi-dimamedio tollerabile tra loro). Si tratta di 66,0 e 120,9 mm dal centro del disco, punti che sono riprodotti su appositi grafici da stampare per utilizzarli direttamente sul piatto e verificare, come la dima di TNT-Audio (ne sono in vendita di diversi produttori o si può semplicemente disegnare su carta millimetrata). Basta centrare la dima nel perno del piatto e posizionare la puntina a turno nei due punti. In entrambi, il lati della testina devono essere paralleli alle linee appositamente disegnate sulla dima. Se non ci si riesce vuol dire che va regolata: bisogna tenere un po’ larghe le viti che bloccano la testina in modo da poterla spostare ed allinearla correttamente.

Si deve anche fare attenzione all’inclinazione laterale della testina (azimuth), che può causare un errato contatto della puntina nel solco, maggiore da un lato e inferiore dall’altro, portando ad una usura precoce delal puntina e del disco. La si può valutare a prima vista posizionando uno specchietto sul piatto e poggiandovi su la puntina. L’immagine riflessa aiuta a capire se le pareti laterali della testina sono perfettamente verticali (immagine a lato da theanalogdept.com). Il punto è che il porta testina TP60 tipico dei bracci Thorens non consente tale regolazione. Un trucco e quello di inserire uno spessore (shim) stretto, e/o un piccolo dado come in figura, che consenta di inclinare laterlamente la testina stringendo diversamente le due viti che la sorreggono.

Sospensioni del braccio

tonearm bearings playIl braccio è sospeso con dei giunti cardanici (“gimbal-pivot bearings”, in inglese). Prendendo tra le dita il braccio libero dal suo fermo, agendo con delicatezza non dovremmo percepire alcun “gioco” in corrispondenza del perno del braccio, dove i giunti gli consontono le rotazioni sul piano verticale ed orizzontale (immagine a destra, da rudi-zampa.at). Se non percepiamo gioco può anche significare che i giunti siano però troppo stretti: lo stilo viene trascinato dal solco del disco verso il centro del piatto ed è essenziale che i giunti del braccio non forniscano alcuna resistenza significativa a questo fenomeno. tonearm bearings 1Per verificare che il braccio sia libero di ruotare sui due piani orizzontale e verticale, bisogna tenerlo fuori dal suo fermo ma non sul piatto, azzerare l’antiskating (vedi paragrafo successivo) e bilanciarlo agendo sul contrappeso (sempre paragrafo successivo) in modo che il braccio sia sospeso a mezzaria, che non poggi sull’alzabraccio (col portatestina bene in alto rispetto al perno). Soffiando lievemente sulla testina sia in senso orizzontale che verticale (sul fianco della testina e sopra di essa, dall’alto) il braccio deve potersi muovere. Se non lo fa bisogna intervenire sui giunti cardanici, così come se ci fosse gioco.

tonearm bearings 2Sulla parte alta del perno del braccio c’è un coperchio circolare in plastica a protezione della vite per la regolazione del giunto cardanico che consente il movimento sul piano orizzontale (in alto a sinistra). La vite va stretta se abbiamo gioco delle sospensioni, allargata se il braccio non si muove soffiando in orizzontale. Attenzione, i giunti sono molto delicati e bisogna procedere con la massima cautela, con piccole regolazioni e senza forzare assolutamente la vite! Per regolare il movimento sul piano verticale bisogna agire su due viti laterali posizionate all’attacco del tubo del braccio in corrispondenza del perno (immagine a destra). Il principio è lo stesso: serrare o allargare delicatamente fino all’ottenimento del giusto grado di libertà (niente gioco e movimento libero in verticale soffiando sul porta testina dall’alto). Dopo queste regolazioni è necessario ristabilire antiskating e pressione della testina come di seguito.

hifi-Thorens_TD166_ArmPressione della testina e antiskating

A questo punto bisogna assicurarsi che la pressione della testina sul solco del disco (VTF = Vertical Tracking Force) sia quella prevista dal costruttore. A tal scopo bisogna abbassare l’alzabraccio e, tenendo il braccio con la mano (fuori dalla superficie del disco!), avvitare o svitare il contrappeso di regolazione della pressione della testina (nella foto a sinistra quello del TP-11 come il mio) finché il braccio, con testina e monta testina al loro posto, sia perfettamente orizzontale, in equilibrio fra la massa della testina e del contrappeso. A questo punto si sposta la ghiera dei valori in modo che l’indicatore corrisponda allo zero. Poi si avviterà il contrappeso fino al valore previsto dal costruttore della testina (facilmente reperibile su internet), 1,5 mg per la mia Grado (valore piuttosto comune). Meglio ancora, procurarsi con poche decine di euro una bilancina per fonorivelatori, in grado di misurare la pressione della testina con precisione nettamente superiore a questo noto metodo.hifi-antiskating

L’antiskating (letteralmente “anti pattinamento”) consiste nel contrastare la forza centripeta che tende a spostare il nostro braccio verso l’interno del disco durante la lettura. Il braccio TP-11 del Thorens TD-165 è fornito di un pesetto legato a due asticelle orizzontali con 6 scanalature ciascuna (figura a destra). A seconda del peso da applicare alla nostra testina, il manuale del Thorens suggerisce in quali scanalature dobbiamo inserire il filo a cui è attaccato il piccolo peso di contrasto. Nel mio caso (VTF di 1,5 g)  il manuale indica entrambe le scanalature numero 1 (il valore minimo di antiskating).

Regolazione e/o sostituzione della cinghiahifi-pulley

Dopo la mia messa a punto delle sospensioni a cinghia non teneva slittava via dalla puleggia del motore quando commutavo il selettore dei giri da 45 a 33, ossia la cinghia scivolava via in basso quando il selettore la spostava dal settore di maggior diametro (45 giri) a quello più piccolo (33 giri) della puleggia (foto a sinistra, con telaio capovolto e disco in mezzo per meglio osservare il “fenomeno” mantenendo le condizioni normali di carico di lavoro). Sempre grazie ai consigli dei forum, scoprii che il motivo principale poteva essere il fatto che la cinghia con cui avevo sostituito quella vecchia non era originale Thorens. Ma sopratutto, la puleggia del motore a cui è avvolta può essere regolata in inclinazione tramite una vite a croce tra la puleggia stessa ed il controtelaio. Con l’inclinazione corretta la cinghia non sfugge più. Bisogna fare diverse prove, rimuovendo il controtelaio ogni volta che c’è da regolare la vite. Rimettendo tutto a posto, far partire il giradischi, commutare a 45 giri e poi di nuovo a 33 sperando che la cinghia non scappi via. C’è voluto un po’ ma alla fine ci sono riuscito, acquistando poi anche una cinghia Thorens adatta, facilmente reperibile su Internet a prezzi perfettamente abbordabili.hifi-thorens td165

Piccoli accorgimenti ulteriori

Avevo sostituito il poggiadisco originale in gomma con uno di feltro antistatico molto sottile ed aggiunto un “clamp” in grafite da 300 mg da poggiare sul disco per tenerlo più fermo e smorzato durante la riproduzione. I piedini originali Thorens, minuscoli e poco utili, li ho per ora sostituiti con quattro gommosi fermo-porta, quelli che evitano che le porte di casa sbattano al muro, facilmente reperibili in ferramenta (foto a destra). E la musica cambiò ancora. Il mio attuale lettore digitale Oppo DV-980H non tiene il passo. Ed il vecchio Thorens ha ancora spazio per miglioramenti, come ad esempio la sostituzione del braccio. Successivamente ho acquistato dall’Inghilterra l’ottimo poggiadisco  Funk Firm Achromat, recensito con entusiasmo da Geoff Husband di TNT-Audio, di materiale simile al vinile stesso ed utilizzato da molti piatti high-end. L’idea è di distribuire le naturali vibrazioni di un disco su un volume più grande (disco + poggiadisco). Utilizzandolo al posto del poggiadisco in feltro ho ottenuto un evidente ultreriore miglioramento, sia nell’estensione dei bassi che nel dettaglio generale. Il clamp in grafite non è più strettamente necessarrio. Trattandosi della versione da 5 mm ha alzato abbastanza la “quota” del piatto ed ho dovuto perciò aggiustare l’altezza del braccio, che ora è in una posizione migliore. Dovrei ora provvedere ad eliminare gli spessori “artigianali” che ho utilizzato per posizionare al meglio la testina. Non dovrebbe più essercene bisogno. Le prestazioni dell’Oppo 980H si sono così ancora più allontanate ed ho sempre più piacere nell’ascolto del vinile rispetto al digitale.


Un infinito grazie ai ragazzi di audiokarma.org che mi hanno così simpaticamnte aiutato e sostenuto durante i miei lavori di messa a punto dello splendido Thorens da me “adottato”. Senza di loro sarebbe stato impossibile! Potete constatarlo dai link in basso.

An infinite thank you to the audiokarma.org guys, who helped me so nicely through my adjustments and fine tunings of the splendid Thorens I “adopted”.  Without them it would have been impossible! You can see by yourself from the links below.

Thorens TD-165

Regolare le sospensioni del braccio su rudi-zampa.at
Come installare e regolare un giradischi analogico su tnt-audio.com
Il mito della VTA messo a nudo da Geoff Husband su tnt-audio.com
Consigli su come rimettere a punto un Thorens su theanalogdept.com
La pagina dedicata ai Thorens su theanalogdept.com
Modifiche al Thorens TD-165 su audiocostruzioni.com
Restauro di giradischi su stefanopasini.it

Forum di audiokarma.org sulle sospensioni dei Thorens
Forum di audiokarma.org sull’allineamento verticale della testina